Usa 2016, scontri al comizio di Donald Trump a San Diego

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Il tycoon newyorkese ha attaccato Gonzalo Curiel, il giudice che si sta occupando del caso Trump University, sottolineando le sue origini messicane: "Mi odia". Abbandonata l'idea di un dibattito con Sanders

E' finita con forti, quasi violente proteste (FOTO) la visita di quello che ormai è il candidato virtuale repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, a San Diego, in California. Più di una decina di persone sono state arrestate. Migliaia di sostenitori e suoi avversari si sono scontrati all'esterno del centro congressi di San Diego dove si svolgeva un comizio del magnate newyorkese.

Primarie in California il 7 giugno - Trump era nella città californiana al confine con il Messico, in vista delle primarie del 7 giugno in California.  Il lungo discorso di Trump è stato interrotto mentre all'esterno si scontravano manifestanti pro e contro il miliardario, nonostante le forze dell'ordine avessero stabilito zone separate per ciascun gruppo. Dopo l'evento, la polizia ha ordinato che la folla si disperdesse perché la manifestazione che non era stata autorizzata e ha ordinato l'evacuazione della zona ma molti sono rimasti sul posto.

Donald Trump attacca giudice di origini messicane - A infiammare ulteriormente il clima gli attacchi di Trump, nel corso del suo comizio, al giudice Gonzalo Curiel, che si sta occupando del caso della Trump University. "Mi odia", è "molto ostile", "è messicano" ha accusato Trump, mentre fuori a protestare contro di lui erano soprattutto persone di origine messicana. "Ci vediamo a novembre, anche da presidente. Il giudice Curiel dovrebbe vergognarsi - ha concluso - Il giudice è messicano e ritengo che alla fine i messicani mi appoggeranno". Intanto il magnate ha abbandonato l'idea di affrontarsi in un dibattito a due con Bernie Sanders. "Sarebbe inappropriato avere un dibattito con chi finisce al secondo posto" ha fatto sapere in un comunicato.

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