Tunisi, il presidente Essebsi: "Terzo attentatore in fuga"

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In un'intervista tv il Capo di Stato assicura che il terzo terrorista "non andrà lontano". Poi, ammette qualche falla nel sistema di sicurezza del Bardo. Media locali: arrestati due sospetti, avevano una mappa del museo. A Torino la camera ardente

Il presidente della Repubblica tunisina Beji Caid Essebsi, in un'intervista in tv dal Museo Bardo, ha detto oggi che gli inquirenti "stanno dando la caccia" al terzo attentatore, che è in fuga ma - assicura - "non andrà lontano". Il presidente ha inoltre ammesso qualche responsabilità dal punto di vista della mancata sicurezza al Museo.
"Ci sono state lacune", il che significava che "la polizia e l'intelligence" non hanno garantito la sicurezza del museo, ha affermato al settimanale francese Paris Match. Il presidente ha comunque voluto sottolineare che le forze di sicurezza, una volta scattata l'emergenza, hanno "risposto in modo molto efficace, impedendo certamente che ci fossero decine di morti in più, neutralizzando i terroristi prima che azionassero le cinture cariche di esplosivo" che indossavano.
Nell'attentato di mercoledì scorso sono morte 21 persone, tra cui quattro italiani (foto - video - cronaca della strage). Oggi a Torino si è aperta la Camera ardente per le vittime, mentre in Liguria è attraccata la Costa Fascinosa, con a bordo molte persone scampate alla strage (foto). Ieri il ministero dell'Interno tunisino ha diffuso un video in cui si vedono i terroristi entrare nel museo prima dell'attentato.

Il 29 marzo marcia di solidarietà - Il Presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha poi annunciato che il 29 marzo si terrà una marcia di solidarietà per le vittime dell'attentato al museo del Bardo e contro il terrorismo. Verrà anche inaugurata una stele in onore delle vittime. Il corteo partirà da Bab Saadoun con destinazione il Bardo e la sede del Parlamento.

Media: due arrestati a Bizerte, avevano mappe Bardo - Media tunisini riportano inoltre la notizia dell'arresto nella notte di due terroristi da parte delle forze dell'ordine tunisina a Ras al Jebel, vicino a Bizerta. Sono sospettati di far parte di un gruppo estremista islamico collegato in qualche modo all'attentato del museo del Bardo. Tra il materiale compromettente trovato in loro possesso anche diverse mappe tra cui quelle della zona di confine tra Tunisia e Algeria e alcune del museo del Bardo, considerate riconducibili all'attentato di mercoledì scorso.



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