Francia, caccia ai complici. Nuove vignette su Maometto

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Secondo fonti di polizia, altre persone legate agli attacchi di Parigi potrebbero essere in fuga. Hayat Boumeddiene ha attraversato il confine tra Turchia e Siria l'8 gennaio. Rafforzata la sicurezza in scuole ebraiche. Charlie Hebdo in edicola mercoledì

All'indomani della storica mobilitazione contro il terrorismo e per la tolleranza, è ancora massima allerta in Francia, dove il governo ha rafforzato la sicurezza attorno a scuole e luoghi di culto ebraici e attorno a tutti i 'siti sensibili',  e dove si cercano ancora eventuali complici degli attentatori. Allerta massima anche in Italia per il Vaticano, anche se Digos, Alfano e la stessa Santa Sede cercano di ridimensionare gli allarmi senza sottovalutare la minaccia. E, nonostante il dolore, la rabbia, la paura, Charlie Hebdo sceglie di non cambiare linea e tornerà in edicola mercoledì 14 gennaio con nuove vignette su Maometto. 

Charlie Hebdo in edicola mercoledì: 3 milioni di copie - Il primo numero dopo la strage sarà tradotto in 16 lingue e avrà una tiratura di 3 milioni di copie, contro le 60 mila normali. Un numero che renderà onore a Charb e alle altre "matite spezzate" seguendo il motto del direttore -"preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio"- e quindi senza passi indietro, né rinunce alla provocazione. Per questo ci saranno nuove vignette su Maometto: "Non potevano esimerci dal far uscire un nuovo numero. La cosa non è mai stata in discussione" dice il nuovo direttore, Gerard Biard. "Non volevamo fare un numero necrologico né essere piagnucolosi".

La copertina del prossimo numero
- Il quotidiano Libération, che ha ospitato in questi giorni i colleghi di Charlie Hebdo, ha condiviso su Twitter la foto della copertina del prossimo numero. "Tutto è perdonato" si legge sopra la vignetta di Maometto raffigurato col cartello "Je suis Charlie".

Ricercati altri complici -  Intanto, prosegue la caccia ai complici degli autori degli attentati che hanno sconvolto Parigi. Il premier Manuel Valls ha detto che Coulibaly "aveva senza alcun dubbio almeno un complice". E, secondo fonti di polizia citate dall'Ap, potrebbero essere "fino a sei" gli elementi della cellula terroristica islamica legata agli attacchi di Parig tuttora in fuga.
Dal giorno del massacro al supermercato, il 9 gennaio, le ricerche sono concentrate soprattutto sulla sua compagna, Hayat Boumeddiene: non si sa dove sia, ma sembra ormai accertato che abbia lasciato la Francia una settimana prima, il 2 gennaio, arrivando in Siria attraverso la Turchia il giorno 8. Informazioni, queste, che trovano conferme nel video dell'aeroporto dello scalo di Istanbul pubblicato da una tv turca (FOTO e VIDEO).

Minacce da Al Qaeda nel Maghreb
- Ma nuove minaccia alla Francia arrivano anche da Al Qaeda nel Maghreb che tramite alcuni siti jihadisti ha diffuso un sinistro messaggio: "Finché i soldati (francesi) occupano paesi come Mali o Centrafrica e bombardano la nostra gente in Siria e in Iraq, e finché la sua stupida stampa continuerà a offendere il Profeta, la Francia si esporrà al peggio".

Scuole ebraiche presidiate - Intanto, quasi 5.000 agenti saranno schierati a protezione delle scuole ebraiche dopo la scoperta che Amedy Coulibaly, l'autore del massacro di 4 ebrei nel negozio kosher di Porte des Vincennes, puntava a compiere una carneficina in un asilo ebraico. Il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha spiegato che i 5.000, tra agenti e soldati, proteggeranno le 717 scuole e luoghi di culto ebraici in tutto il Paese, non solo a Parigi, e che entro 48 ore saranno inviati anche fino a 10.000 soldati a protezione dei cosiddetti siti sensibili, suscettibili di attacchi. Cazeneuve ha fatto l'annuncio proprio davanti alla scuola ebraica Yaguel Yaacov, a Montrouge, alle porte di Parigi, davanti alla quale l'8 gennaio è stata uccisa una giovane poliziotta, in un attacco rivendicato dallo stesso Amedy Coulibaly.

L'appello del Papa - Anche Papa Francesco è tornato sugli eventi di Parigi, sostenendo che sono il frutto di un mancato dialogo: "Una cultura che rigetta l'altro, recide i legami più intimi e veri, finendo per sciogliere e disgregare tutta quanta la società e per generare violenza e morte". (VIDEO)

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