Migliaia di persone in tutto il mondo hanno usato lo stesso hashtag per esprimere sui social la propria vicinanza alle vittime dell'assalto al giornale satirico francese Charlie Hebdo. Messaggi anche da parte di celebri vignettisti come Plantu e Vauro
La foto con lo sfondo nero e la scritta in bianco "Je suis Charlie", in poche ore, è diventata il simbolo della campagna online contro ogni fondamentalismo e a favore della libertà di stampa. In tanti, in tutto il mondo, l'hanno postata o l'hanno scelta come immagine del profilo (come ha fatto, su Twitter, l'ambasciata degli Stati Uniti a Parigi).
#JeSuisCharlie Condoléances et solidarité avec #CharlieHebdo pic.twitter.com/HsHLZlGZ7m
— RSF New Media Desk (@RSFNet) 7 Gennaio 2015
La libertà di espressione è un diritto umano #JeSuisCharlie pic.twitter.com/AQsHft4UFP
— amnesty italia (@amnestyitalia) 7 Gennaio 2015
Oltre alla scritta "Je suis Charlie", molte persone hanno scelto di pubblicare alcune vignette o copertine del settimanale francese.
#JesuisCharlie #CharlieHebdo Refusons d'avoir peur pic.twitter.com/FQzS2lsdsS
— Anna Masera (@annamasera) 7 Gennaio 2015
L'hashtag #JeSuisCharlie raccoglie messaggi di solidarietà per le vittime, ma anche di rabbia e condanna per la violenza jihadista. E non mancano i tweet di solidarietà di altri celebri disegnatori. Come Plantu, vignettista di Le Monde, o l’italiano Vauro.
De tout coeur avec Charlie Hebdo. pic.twitter.com/8KwTipn3Wp
— PLANTU (@plantu) 7 Gennaio 2015
#CharlieHebdo @Charlie_Hebdo_ pic.twitter.com/ItOi7u6FVF
— Vauro (@VauroSenesi) 7 Gennaio 2015