Cleveland, 12enne nero ucciso da polizia. Diffuso il video

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Su richiesta della famiglia del ragazzo è stato reso pubblico il filmato di una telecamera di sorveglianza: tra l'arrivo dell'auto degli agenti e lo sparo passano pochi istanti. I genitori: "La situazione poteva essere evitata"

In un'America ancora infuocata dalle proteste per quanto accaduto a Ferguson, rischia ora di esplodere nuovamente la polemica per l'uccisione di Tamir Rice, il 12enne afroamericano ucciso sabato scorso dalla polizia a Cleveland perché impugnava una pistola giocattolo. Su richiesta della famiglia del ragazzo, infatti, è stato pubblicato il video di sorveglianza che mostra il momento la dinamica dei fatti.

Pochi secondi tra l'arrivo della polizia e la morte del ragazzo - Nelle immagini si vede il 12enne mentre gioca con una pistola giocattolo in un parco pubblico. Dopo alcuni minuti sopraggiunge un'auto della polizia dalla quale scendono due agenti che in pochi secondi aprono il fuoco contro il ragazzino. La polizia ha riferito che al giovane sarebbe stato intimato tre volte di alzare le mani, anche se dal filmato sembrerebbe che i due agenti abbiano aperto subito il fuoco. La polizia ha riferito che gli agenti sono arrivati  sulla scena dopo aver ricevuto una chiamata di emergenza che riferiva  che nel parco c'era qualcuno che puntava contro le persone un'arma  "probabilmente finta". Secondo quanto riportato dal Washington Post,  agli agenti intervenuti non era stata riportata quest'ultima  informazione

I genitori: "La situazione poteva essere evitata" - "Il video mostra distintamente una cosa: gli agenti hanno reagito  rapidamente", ha dichiarato la famiglia del ragazzo ucciso invitando  la comunità locale alla calma. "Pensiamo che la situazione poteva  essere evitata e che Tamir dovrebbe essere ancora qui con noi", hanno detto ancora i genitori, secondo quanto riportato dal New York Times. Timothy Loehmann, l'agente di polizia 26enne che ha aperto il fuoco era entrato in servizio a marzo. L'ufficio del  procuratore dovrà ora sottoporre le prove fornite dalla polizia ad un grand jury che dovrà decidere se incriminare gli agenti.

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