Samantha, la ragazza delle stelle in viaggio verso la Iss

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Marta Meli

Alle 22.01 di oggi 23 novembre l'astronauta volerà verso la Stazione Spaziale Internazionale a bordo di una Soyuz, dalla base russa di Baikonur, nel Kazakistan. E' la prima donna italiana ad andare nello Spazio

Domenica 23 novembre 2014, rampa 31 del cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, ore 22.01. Da qui la partenza del vettore Soyuz TMA-15M con a bordo Samantha Cristoforetti, settimo astronauta del nostro Paese, prima donna italiana tra le stelle. “Non sarà l’ultima”, il profetico augurio del numero uno della Nasa Charles Bolden, che da ex astronauta le raccomanda soprattutto di godersi il panorama. A 400 km d’altezza, dalle finestre della Cupola di fabbricazione italiana, la terra scorre come una pietra fragile e preziosa alla velocità di 28 mila km orari, un giro del mondo ogni 90 minuti, ogni giorno 16 albe e 16 tramonti.

La missione di Samantha è diretta lì. A bordo della ISS, Stazione spaziale internazionale orbitante attorno alla Terra, occupata continuativamente da ormai 15 anni, come il numero dei Paesi che hanno contribuito a costruirla. Un enorme lego grande quanto un campo da calcio, che all’Italia deve circa il 50 per cento della superficie abitativa. Futura, il nome della sua missione, è un programma declinato al femminile. Seconda di lunga durata dell’Agenzia spaziale italiana dopo quella di Luca Parmitano, nasce da un accordo siglato con la NASA che prevede la fornitura di moduli e tecnologia in cambio di opportunità di volo per i nostri astronauti.

Sei ore di viaggio, sei mesi in orbita nell’unico laboratorio di ricerca in microgravità, dove gli astronauti fanno da cavie per esperimenti sui mutamenti del corpo umano in assenza di peso. Dieci quelli italiani messi a punto per Samantha, che vanno dal monitoraggio del flusso venoso, alle ricerche sull’osteoporosi, allo studio dei disturbi del sonno, grazie a una speciale  maglietta della salute con sensori che indosserà mentre dorme, appesa come un pipistrello a testa in giù, dentro un sacco a pelo-abitacolo delle dimensioni di una cabina telefonica. Nei fumetti era il posto dove Clark Kent diventava Superman, sulla ISS farà di Samantha in un essere extraterrestre.

Selezionata nel 2009 dall’Agenzia Spaziale Europea, unica donna in una classe di sei astronauti di nuova generazione, tutti cresciuti a pane e stelle, Samantha le sue stelle le vedeva brillare da bambina nel cielo sopra Trento, luminose e gonfie di domande. Il suo viaggio verso la rampa di lancio 31 è iniziato allora, passando attraverso una laurea in ingegneria meccanica con specializzazione in propulsione aerospaziale, una tesi di master in propellenti per razzi solidi, 500 ore di volo su oltre sei tipi di aerei militari. Oggi, a 37 anni, il capitano dell’Aeronautica militare Cristoforetti è pronta a entrare nei libri di Storia.

Nel privato, resta la ragazza schiva e riservata di Malé, sempre la prima del suo corso, la più portata per le lingue straniere. Tedesco, inglese francese e russo parlate con accenti del luogo, una quinta in fase di studio: il cinese. Perché la Cina è vicina, e il suo ambizioso programma spaziale anche.
In orbita, oltre all’orgoglio del suo Paese, Samantha porta una piccola stampante 3D, per testare il futuro con pezzi di ricambio prodotti nello spazio, e una macchinetta da caffè. Più lo mandi giù più ti tira su, recitava la pubblicità di un espresso che oggi arriva tra le stelle. Grazie ad Argotec, azienda di Torino all’avanguardia nel cibo spaziale, e al giovane Chef Stefano Polato, Samantha sulla ISS potrà anche tenere lezioni di cucina. Obiettivo: mangiare sano, per mantenersi in forma, nello spazio come sulla Terra.

Per tutti quelli che vogliono seguirla nei suoi 6 mesi di viaggio attorno alla Terra, Samantha diventa @AstroSamantha, un profilo twitter che va per i 100 mila follower e Avamposto42, sito web ufficiale della missione. La sua guida galattica per terrestri in missione. Godspeed Samantha.

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