#MuroBerlino25, Bush senior a Sky TG24: "Ero euforico"

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Liliana Faccioli Pintozzi

Bush senior stringe la mano a Gorbaciov nel 1989, poche settimane dopo la caduta del muro (Getty)

Il 9 novembre 1989 cadeva la barriera che divideva la capitale della Germania, oggi le cerimonie per celebrare quel giorno. L’ex presidente americano ricorda: "Un momento di cambiamento drammatico e storico". SPECIALE - VIDEO

In una intervista realizzata via mail dal nostro corrispondente a New York Liliana Faccioli Pintozzi, George Bush senior, Presidente degli Stati Uniti in carica nel 1989, ricorda il rapido evolversi dei fatti nei giorni della caduta di Berlino e come questo evento abbia influenzato la Storia, fino ai giorni nostri.

George Bush senior: "Sebbene fossi euforico per quello che sembrava essere accaduto, ho immediatamente evitato di fare commenti frettolosi ai media. Abbiamo dovuto fare attenzione a come rappresentare la nostra risposta alla buona notizia, anticipando non solo la reazione del presidente Gorbaciov - ma anche quella della sua opposizione all'interno dell'Unione Sovietica. Non era il momento di gongolare".

Nel novembre 1989 avevamo già visto le elezioni in Polonia. Mikhail Gorbaciov era al potere da 4 anni. Lei si aspettava la caduta del Muro di Berlino, e la fine del Comunismo?
"Quando ho iniziato il mio mandato nel Gennaio del 1989, nessuno avrebbe potuto prevedere gli eventi che avremmo visto trasparire nel corso dei due anni seguenti - la caduta del Muro, la Germania unita in seno alla Nato e, naturalmente, l'implosione dell'Unione Sovietica per essere poi sostituita da un Comunità di Stati Indipendenti che comprendeva una Russia democratica . E' stato un momento di cambiamento drammatico e storico".

Che tipo di relazione ha avuto con Michail Gorbaciov? E con Boris Ieltsin?
"Ho avuto rapporti buoni e costruttivi con entrambi i leader. Entrambi, ognuno nella propria maniera, avevano una personalità avvincente, un carisma che dava alle nostre interazioni una qualità speciale. Mi piacevano entrambi molto, e dopo un certo periodo di tempo ho considerato entrambi amici genuini".

Perché ha sostenuto la riunificazione della Germania?
"Non pensavo che la Germania del presente dovesse essere costretta a pagare per sempre per qualcosa fatta dai suoi cittadini nel passato. Sentivo molto fermamente che la Germania degli Anni Ottanta si fosse guadagnata il suo posto come democrazia produttiva".

Ha mai pensato, come alcuni storici, che la storia fosse "finita"?
"No. Non ho mai pensato che la fine della Guerra Fredda avrebbe dato inizio a una nuova era priva di sfide e di lotte. Naturalmente, ciò che venne immediatamente dopo la Guerra Fredda fu un mondo segnato da l'apertura dei mercati e dall'aumento del tenore di vita, in cui la minaccia di un olocausto nucleare era stata drasticamente ridotta. Si potrebbe sostenere che era meglio di ciò che l'aveva preceduto - di gran lunga".

Crede che sia in corso una Seconda Guerra Fredda?

"A 90 anni, lascio il commento degli eventi attuali a coloro che sono ancora "in gioco" ed hanno accesso alle informazioni più aggiornate. Oggi, la vita per me è felicemente centrata intorno alla mia famiglia e ai miei pronipoti, non alla geopolitica".

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