Gaza, ancora scontri. Colpo mortaio uccide bimbo israeliano

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(Getty Images)

"Hamas pagherà duro prezzo", dice Netanyahu dopo la morte del piccolo di 4 anni nel Neghev occidentale. Colpita anche sinagoga ad Ashdod. Continuano raid dello Stato ebraico: almeno 5 vittime. Il gruppo fondamentalista giustizia presunti collaborazionisti

Non c’è tregua intorno alla Striscia di Gaza. Dopo i cessate il fuoco dei giorni scorsi che avevano alimentato la speranza di trovare uno stop duraturo al conflitto, non si fermano i lanci di razzi di Hamas e i raid di Israele (TUTTE LE FOTO - I VIDEO). E il numero di vittime aumenta.

Ucciso bimbo israeliano di 4 anni - Un colpo di mortaio partito dalla Striscia ha ucciso un bambino israeliano di 4 anni che viveva in un villaggio nel Neghev occidentale. È la quarta vittima civile in Israele dall’inizio del conflitto. Secondo fonti militari israeliane, il colpo sarebbe stato sparato da una scuola dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel sobborgo Shujaiyeh di Gaza City. “Hamas pagherà un duro prezzo per questo grave atto di terrorismo. L'esercito israeliano e i nostri servizi di sicurezza rafforzeranno ulteriormente le attività contro le organizzazioni terroristiche di Gaza”, ha detto il premier Benyamin Netanyahu. Un razzo sparato da Hamas ha colpito anche una sinagoga ad Ashdod, nel Sud di Israele. Vittime, almeno 5, anche per i raid dello Stato ebraico nella Striscia.

Giustiziati da Hamas presunte “spie” - Hamas, intanto, ha giustiziato pubblicamente 7 presunti collaborazionisti. Nei giorni scorsi, secondo la stampa locale, almeno 11 presunte “spie” erano state uccise dopo processi sommari condotti da un’apposita Corte marziale di Hamas. Le immagini delle esecuzioni sono state diffuse sul web: i condannati a morte, davanti a centinaia di persone, sono stati fucilati mentre erano incappucciati e in ginocchio.

Netanyahu: “Hamas è come l'Isis” - “Questa è la semplice verità: Hamas è come l'Isis, l'Isis è come Hamas. Entrambe compiono esecuzioni di massa a sangue freddo”. A scriverlo su Twitter è stato Netanyahu, che ha accompagnato il suo messaggio da due immagini: le esecuzioni pubbliche di presunti collaborazionisti a Gaza e l'uccisione di militari iracheni da parte dell'Isis in Iraq nel giugno scorso.

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