Gaza, Israele avanza. Netanyahu: "Pronti a ampliare attacco"

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Il movimento islamista risponde all'operazione via terra con lancio di razzi: "Pagherete prezzo pesante". Sale numero morti. Molti bambini tra le vittime. Ban Ki Moon da sabato in missione in Medioriente. FOTO- VIDEO

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Israele, nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 luglio, ha dato il via all’invasione via terra della Striscia di Gaza. L'operazione, secondo il portavoce militare israeliano, si svolge con fanteria, carri armati, artiglieria, ingegneri e intelligence. A loro sostegno forze aeree, navali e altre unità di sicurezza.  L'obiettivo dell’assalto, secondo Israele, è la distruzione dei tunnel che consentono ad Hamas di infiltrarsi in Israele.
E mentre non si ferma il lancio di missili sullo Stato ebraico, il movimento islamista avverte: "Pagherete un prezzo pesante". 

Ban Ki Moon in missione nella regione - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, convocato in serata, ha condannato il lancio di razzi da Gaza e si è detta anche "allarmato dalla pesante risposta israeliana", Il  capo degli affari politici dell'Onu, Jeffrey Feltman al Consiglio di Sicurezza ha affermato che "il cessate il fuoco nella zona è indispensabile e urgente". Il segretario generale Ban Ki Moon sarà in missione in medioriente a partire da sabato 19 luglio.

Drammatico bilancio - L’operazione via terra ha causato diverse vittime. Fonti mediche di Gaza riferiscono di circa 30 palestinesi uccisi, tra cui anche un bimbo di cinque mesi e tre adolescenti. Morto anche un soldato di Tel Aviv, che potrebbe essere stato colpito dal “fuoco amico”: si tratta del primo militare israeliano a perdere la vita dall’inizio dell’offensiva. Un fotogiornalista palestinese, poi, è rimasto ferito quando un elicottero ha colpito la Johara Tower, un edificio di Gaza che ospita diverse redazioni. Il bilancio totale di questi giorni di raid parla di oltre 260 morti e 2mila feriti.

L'ordine di attacco arrivato da Netanyahu - La decisione dell’attacco via terra è stata presa dal premier Benyamin Netanyahu. L’ordine sarebbe arrivato dopo un tentativo di infiltrazione di un commando palestinese in Israele attraverso uno dei tunnel controllati da Hamas. Secondo il portavoce militare israeliano, nella notte sono stati colpiti oltre 100 "siti del terrore", circa 9 tunnel e oltre 20 lanciatori di razzi.
“Il mio ordine all'esercito è di tenersi pronto a una possibile estensione significativa dell'operazione”, ha detto Netanyahu. E ancora: “Visto che non è possibile occuparsi di questi tunnel dal cielo lo stiamo facendo da terra”. Il premier ha ribadito che “l'operazione di terra è nata dopo che Israele ha accettato sia la tregua proposta dall'Egitto sia quella umanitaria. In entrambi i casi Hamas ha continuato a sparare razzi verso Israele”. Per Netanyahu la responsabilità “per i danni che coinvolgono civili è di Hamas e di Hamas sola, che usa i civili come scudi umani”.

Un video postato dall'esercito israeliano su Twitter e Youtube mostra l'inizio dell'invasione di terra



La risposta di Hamas - Non si è fatta attendere la reazione di Hamas, che ha risposto all’assalto via terra con il lancio di decine di razzi verso importanti città nel Sud di Israele. In particolare ha preso di mira Beer Sheva, Ashdod e Ashqelon. Le batterie di difesa Iron Dome hanno intercettato in volo i razzi che rischiavano di mietere vittime, mentre hanno ignorato quelli diretti verso zone aperte.
Hamas ha sfidato Israele anche con la retorica: “l'operazione terrestre è un passo drastico e pericoloso", per la quale “l'occupante pagherà un prezzo pesante". E ancora: “Gaza sarà la tomba per i soldati di occupazione”. “Benyamin Netanyahu pagherà un duro prezzo", ha detto un portavoce del movimento islamista. E ha aggiunto: "Adesso sarà possibile liberare i nostri prigionieri”, una allusione alla determinazione di Hamas di catturare soldati per scambiarli con palestinesi detenuti in Israele.

Le reazioni internazionali - L'offensiva terrestre israeliana provocherà “ancora più spargimento di sangue” e complicherà gli sforzi per mettere fine al conflitto nella zona, ha dichiarato il presidente palestinese Abu Mazen che, come il suo omologo israeliano Peres, ha ricevuto una telefonata da Papa Francesco.
"Serve impegno per la pace", ha detto il Pontefice.
"Israele ha diritto all'autodifesa", ha dichiarato invece Angela Merkel. “Questa – ha aggiunto – ovviamente deve essere portata avanti in modo misurato”. Ma l’attacco via terra israeliano è stato criticato anche dall’Egitto, che in precedenza aveva biasimato pure Hamas, imputandogli d'aver sacrificato vite umane palestinesi al suo “no” a un cessate il fuoco. Al Cairo, per discutere degli sviluppi a Gaza, sarebbe dovuto arrivare anche il segretario di Stato americano John Kerry, ma la visita è stata annullata.
Contro l'Egitto è arrivato un duro attacco della Turchia. Il premier Erdogan ha accusato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi di essere dalla parte d'Israele, lasciando intendere che la sua mediazione su Gaza sia stata in realtà un doppio gioco. Sisi "non è diverso da quegli altri (i governanti israeliani), è lui stesso un tiranno", ha tuonato Erdogan.

Telefonata Obama Netanyahu - Il presidente americano e il premier israeliano hanno avuto nel corso della giornata un colloquio telefonico, nel corso del quale Obama ha garantito il sostegno Usa al diritto di autodifesa di Israele, ma ha anche espresso la "preoccupazione" di Washington e dei Paesi alleati per il rischio di una escalation di violenza a Gaza.

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