Ucciso 16enne palestinese, scontri a Gerusalemme Est

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Polizia israeliana nell'area del ritrovamento del corpo del 17enne palestinese (getty images)

Il corpo del ragazzo è stato trovato in un bosco, dopo che la famiglia aveva denunciato il rapimento. Gli investigatori non escludono possa trattarsi di una ritorsione per l'uccisione di 3 giovani in Cisgiordania. Netanyahu: "Crimine abominevole"

Un 16enne palestinese è stato rapito e ucciso e il suo cadavere trovato dalla polizia in un bosco a Ovest di Gerusalemme, dopo che la famiglia ne aveva denunciato il rapimento. Gli investigatori non escludono possa anche essersi trattato di una ritorsione da parte di estremisti ebrei per il rapimento e uccisione dei tre ragazzi in Cisgiordania. Secondo fonti locali, il ragazzo stava recandosi a pregare in moschea quando è stato caricato a forza su un'auto e portato via.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha parlato di "crimine abominevole" dopo che il presidente palestinese Abu Mazen aveva chiesto a Israele di condannare l’accaduto.

Dopo il ritrovamento del corpo del giovane, incidenti tra polizia e dimostranti palestinesi sono scoppiati a Beit Hanina e Shufat a Gerusalemme Est, parte araba della città. Negli scontri - riportano i media israeliani - ci sarebbero attualmente tre feriti tra i manifestanti.  La polizia di Gerusalemme ha inoltre chiuso la Spianata delle Moschee per paura di possibili incidenti.

"Se un giovane arabo è stato ucciso per motivi nazionalistici è un atto orrendo e
Orribile" ha commentato la famiglia di Naftali Fraenkel, uno dei tre seminaristi ebrei rapiti e uccisi in Cisgiordania. "Non c'è differenza tra sangue (arabo) e sangue (ebraico). Per un omicidio - ha detto Yishay Fraenkel, zio di Naftali, citato dai media - non ci può essere scusa o giustificazione".

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