Afghanistan, libero l’unico prigioniero americano: sta bene

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Dopo quasi cinque anni, il sergente Bowe Bergdahl è stato consegnato alle forze speciali Usa in cambio del rilascio di cinque detenuti talebani di Guantanamo. Obama: onorato di aver potuto dare la notizia ai genitori

L'unico americano prigioniero in Afghanistan è stato liberato dopo quasi cinque anni. In cambio sono stati rilasciati cinque detenuti talebani di Guantanamo, dove ora restano 149 persone. Il sergente Bowe Bergdahl è stato consegnato alle forze speciali americane da un gruppo di 18 talebani. In contemporanea cinque prigionieri di Guantanamo sono stati trasferiti sotto la custodia del Qatar, che ha giocato un ruolo determinante nella mediazione fra Washington e i talebani.

Le reazioni di americani e talebani - Le autorità americane si augurano che l'accordo si traduca in un dialogo più ampio con i talebani, mentre le loro forze si ritirano dal Paese. I talebani festeggiano e in una nota esprimono la loro "grande soddisfazione" e "immenso piacere" per il rilascio dei cinque di Guantanamo e il  mullah Omar definisce la vicenda una "grande vittoria".

Plaude il presidente Barack Obama, dicendosi onorato di aver potuto chiamare personalmente i genitori di Bergdahl dando loro la buona notizia. Nel congratularsi per la liberazione e ringraziare il Qatar per il ruolo svolto, Obama non dimentica gli altri prigionieri americani per i quali si sta ancora cercando il rilascio. ''La liberazione del Sergente Bergdahl ci ricorda l'impegno fermo dell'America a non lasciare nessun uomo o donna in uniforme sul campo di battaglia'', mette in evidenza Obama. Soddisfatti anche il segretario di stato John Kerry e quello alla Difesa Chuck Hagel, che assicurano a Bergdahl tutto l'appoggio necessario per riprendersi. In casa del sergente negli Stati Uniti, in Idaho, brinda la famiglia, che ''non vede l'ora di poterlo riabbracciare''. Non mancano comunque le polemiche, con alcuni esponenti del Congresso che criticano lo scambio di Bergdahl con i talebani a Guantanamo, ''terroristi incalliti - afferma il senatore John McCain - che hanno sulle loro mani il sangue di molti americani e afgani''. I cinque detenuti talebani sono stati trasferiti in Qatar, dove saranno soggetti ad alcune restrizioni di sicurezza, incluso il divieto di viaggiare per un anno.

Il sergente in buone condizioni di salute - Il Sergente Bergdahl è stato catturato dai talebani nel 2009 nella provincia di Paktika, probabilmente dal gruppo di militanti Haqqani. Lo scorso gennaio l'esercito americano è entrato in possesso di un video che testimoniava che Bergdahl era ancora in vita, anche se non in condizioni fisiche buone. Le forze speciali americane hanno prelevato il sergente dalle mani dei talebani intorno alle 10.30 del mattino americane, ore 16.30 italiane, e lo hanno poi caricato su un elicottero per trasferirlo: a bordo - secondo indiscrezioni - Bergdahl avrebbe chiesto, scrivendo su un foglio di carta a causa del forte rumore, “S.F.?”, ovvero Special Force. Uno dei soldati gli avrebbe risposto: ''Sì, ti stavamo cercando da molto tempo''. E Bergdalh sarebbe quindi scoppiato in lacrime. Il sergente, che si trova nella base aerea di Bagram e che sarà trasferito all'ospedale militare americano di Landstuhl in Germania, è - riferiscono alcuni esponenti americani - in “buone condizioni di salute e in grado di camminare da solo”.

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