Premio Pulitzer a Washington Post e Guardian per il Datagate

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Le rivelazioni di Edward Snowden sui programmi di sorveglianza della Nsa raccontate dai due quotidiani conquistano il premio giornalistico più famoso e importante al mondo. Uno schiaffo alla Casa Bianca, messa in grande difficoltà dallo scandalo

Il Datagate, le rivelazioni sugli abusi dello spionaggio dell'America di Barack Obama, conquistano il Pulitzer, il premio giornalistico più famoso e importante al mondo. I 19 membri della Pulitzer Prize Commission della Columbia University, hanno premiato il Guardian e il Washington Post per come hanno coperto lo scandalo provocato dalle rivelazioni di Edward Snowden sui programmi di sorveglianza della Nsa.

Uno schiaffo alla Casa Bianca - Una scelta dall'enorme significato politico che segna un punto di svolta sui limiti del diritto di cronaca e quelli imposti dalla sicurezza nazionale. E oggettivamente si tratta di uno schiaffo a Obama. Com'è noto questi articoli che hanno sconvolto per settimane i rapporti tra la Casa Bianca e i suoi alleati europei e non (basti pensare all'ira del governo brasiliano), sono state resi possibili solo grazie alle rivelazioni di un giovane ex contractor costretto a vivere in esilio, a Mosca, e sott'accusa dal governo Obama. Un giovane che alcuni considerano un "eroe", ma tanti altri, a partire dal governo Usa "un traditore".
"Questa decisione ci ricorda che ciò che nessuna coscienza individuale può cambiare, può farlo la libera stampa" è stato il commento della talpa del Datagate.

Il premio per il Datagate nella categoria "servizio pubblico" - Ma il Pulitzer, malgrado le pressioni, ha tagliato corto, assegnando agli autori dello scoop probabilmente del decennio il premio per la categoria servizio pubblico, una scelta evidentemente di grande autonomia e di oggettiva sfida al potere politico. Una mossa che ha solo un precedente storico che risale al 1972, quando venne premiato il New York Times per aver pubblicato la storia di Daniel Elisberg, la celebre talpa dei cosiddetti 'Pentagon Papers', documenti segreti sulla guerra in Vietnam.

La commissione spiega di aver premiato oggi chi "ha rivelato il programma segreto di sorveglianza di massa portato avanti dall'Agenzia per la Sicurezza Nazionale, con articoli autorevoli e perspicaci che hanno aiutato il pubblico a capire come queste informazioni si inserivano nel quadro più ampio della sicurezza nazionale".
Il premio indica le testate e non i singoli giornalisti, tuttavia tutto il lavoro è stato condotto da Barton Gellman del Washington Post e da Glenn Greenwald e Ewen MacAskill del Guardian, oltre alla filmmaker e giornalista Laura Poitras che ha lavorato con ambedue le testate.

La rivincita degli "old media" - Felice il direttore del NewYorker, David Remnick: "Questo premio è la sintesi più alta, di cos'è il giornalismo di qualità il servizio pubblico". Ma questa edizione del Pulitzer, a parte la vicenda Nsa, è molto significativa anche per il ritorno sugli altari dei cosiddetti 'old media', con il Washington Post paradossalmente in mano a Jeff Bezos, il padre padrone di Amazon, uno dei simboli della New Economy. Anche se è vero che il sito web del Guardian è diventato uno dei più popolari negli Stati Uniti.

Il Boston Globe, ad esempio, ha vinto il Pulitzer, nella categoria breaking news, per la sua copertura dell'attentato alla maratona di Boston, di cui il 15 aprile si ricorda il primo anniversario. Qualche mese dopo la strage, perfino Barack Obama, fece pubblicamente i complimenti a questa testata storica per il suo lavoro di quei giorni, lodando proprio il ruolo degli 'old media', troppo velocemente archiviato come obsoleto, dai fan scatenati dei new media, blog e altre realta' spesso egemoni nl panorama dei media.

Ma la Commissione ha lanciato un messaggio anche al Washington Post. Oltre al premio per Nsa, il giornale 'icona' del Watergate, la bibbia della politica della capitale Americana, ha ricevuto un secondo premio, più esattamente consegnato a Eli Saslow, nella categoria del giornalismo divulgativo, per i suoi pezzi sulle famiglie americane alle prese con i buoni pasto. Il Pulitzer Prize Board, della Columbia University, ha assegnato due premi anche al New York Times, ma solo nella categoria del fotogiornalismo, a Tyler Hicks, per le sue foto sulla strage terrorista al Mall di Nairobi e a Josh Haner, per le sue immagini delle vittime dei superstiti alla strage della maratona di Boston.

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