La Cina sbarca sulla Luna: terzo paese dopo Usa e Russia

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La prima sonda di Pechino è atterrata sul satellite segnando un  importante passo in avanti del programma spaziale cinese. Una missione analoga prevista nel 2017. Tra non prima di quindici anni potranno partecipare anche degli astronauti

La prima sonda cinese è atterrata sulla Luna segnando un nuovo, importante passo in avanti del programma spaziale di Pechino. Dando la notizia del "dolce atterraggio", l'agenzia ufficiale Nuova Cina ha sottolineato con orgoglio che la Cina è il terzo Paese, dopo gli Usa e la Russia (allora Unione Sovietica), a far allunare con successo una sonda sofisticata, in grado di dare un contributo di rilievo agli studi sulla Luna, preparando il terreno per un secondo sbarco umano, obiettivo centrale del programma spaziale cinese rincorrendo l'epopea della passeggiata lunare di Neil Armstrong 44 anni fa.

L'atterraggio nella "Baia degli arcobaleni" - Si tratta del primo "allunaggio morbido" dal 1976, quando un'impresa analoga fu realizzata da una missione congiunta russo-americana. La navicella spaziale 'Chang'e 3' - dal nome di una popolare principessa della mitologia cinese - che ha portato la sonda, chiamata 'Coniglio di giada' ('Yutu' in cinese), è stata lanciata il primo dicembre dal poligono di Xichang, nel sud della Cina.
Nuova Cina precisa che la manovra di atterraggio è iniziata alle 21 cinesi di sabato 14 dicembre (le 14 in Italia) quando 'Chang'e 3' ha raggiunto una distanza di 15 chilometri dalla Luna.
Dopo 11 minuti, il 'Coniglio di giada' atterrava sulla superficie lunare in un luogo chiamato 'Sinus Iridiun' (la baia degli arcobaleni), che è considerato adatto per mantenere le comunicazioni con la base terrestre della missione.

Una missione analoga prevista nel 2017 - Wu Weiren, uno dei principali responsabili del programma spaziale cinese, ha sottolineato che si è trattato della "parte più difficile" della missione di 'Chang'e 3'.
La sonda ha a bordo degli strumenti estremamente sofisticati, come i radar che possono vedere sotto la superficie, e si ritiene che porterà dati importanti agli scienziati cinesi. Lanciato negli anni Cinquanta dall'allora presidente Mao Zedong, il programma spaziale cinese ha conosciuto un'accelerazione nell'ultimo decennio. Secondo Dean Cheng, un esperto sinoamericano che lavora per la Heritage Foundation di Washington, il programma spaziale riflette la volontà della Cina di essere riconosciuta come una superpotenza dal resto del mondo.
La conquista dello spazio, ha affermato in un'intervista alla Bbc, è "un riflesso del potere economico" di un Paese. "Chiaramente, ha delle implicazioni militari perché gran parte della tecnologia spaziale è a doppio uso (civile e militare)", ha aggiunto. Una missione analoga è prevista per il 2017. I responsabili cinesi non si sono sbilanciati, ma si ritiene che una missione di astronauti cinesi sulla Luna potrebbe essere matura tra il 2020 e il 2030.

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