Russia, Greenpeace: scarcerato Cristian D’Alessandro

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Cristian D'Alessandro esce dal carcere di San Pietroburgo

L'attivista ha lasciato la prigione di San Pietroburgo dopo il pagamento di una cauzione di circa 45 mila euro. Con lui altri 5 dei 30 arrestati per l'assalto a una piattaforma petrolifera. Bonino: "La pressione diplomatica ha funzionato"

E' uscito dal carcere SIZ01 di San Pietroburgo l'attivista italiano di Greenpeace, Cristian D'Alessandro. Lo ha reso noto l'organizzazione ambientalista, precisando che non si sa ancora se potrà essere rimpatriato o dovrà restare in Russia. La libertà su cauzione è stata concessa il 19 novembre dal tribunale di San Pietroburgo dietro il pagamento di una cauzione di 2 milioni di rubli, circa 45 mila euro, versata con i fondi di Greenpeace International. D'Alessandro è tra i sei dei 30 attivisti e giornalisti che si trovavano a bordo della nave rompighiaccio Arctic Sunrise durante il bliz di settembre contro una piattaforma petrolifera nell'Artico tornati liberi nelle ultime ore, dopo due mesi in carcere. Secondo quanto riportato dall’Ansa l’attivista, appena rilasciato, avrebbe detto ai cronisti che gli chiedevano se rifarebbe il blitz: "Sì, lo rifarei". Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha così commentato: "La pressione anche diplomatica ha funzionato. A volte bisogna essere molto cocciuti, specie con i Paesi terzi". D'Alessandro "è uscito in libertà provvisoria ed è già una cosa importante, ora dobbiamo vedere quali saranno il capo d'accusa e le procedure".

Il padre: "Non cantiamo vittoria- "Per ora fatemi assaporare la libertà". Queste le parole che D'Alessandro ha detto al padre al telefono, come racconta quest'ultimo a Sky TG24. "Si tratta di una liberazione provvisoria. Il processo è sempre in corso. L'accusa di pirateria di fatto non è stata ritirata. Non cantiamo vittoria finché la storia non si chiude definitivamente" ha aggiunto.



"Siamo davvero felici che Cristian possa finalmente uscire dal centro di detenzione in cui è stato negli ultimi due mesi. Come madre, questo è di grande conforto per me, e rappresenta un primo passo importante per dimostrare che mio figlio non ha commesso nessuno dei crimini per i quali lui e i suoi compagni sono accusati. Il mio pensiero va oggi anche ai familiari di Colin, al quale la detenzione è stata prolungata, nella speranza che presto anche la sua situazione venga risolta. Ringrazio naturalmente il Ministero degli Affari Esteri e la rappresentanza diplomatica in Russia per il loro prezioso aiuto" ha detto la mamma di Cristian.


Greenpeace: "Sollevati ma attivisti ancora sotto accusa" - Sono già sei gli attivisti di Greenpeace rilasciati dopo più di 60 giorni di carcere. Il direttore esecutivo di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio ha commentato: "Vedere finalmente Cristian uscire dal centro di detenzione è un'immagine di speranza che tutti noi abbiamo aspettato con ansia negli ultimi mesi. Ora aspettiamo che tutti gli attivisti, incluso l'australiano a cui la libertà su cauzione è stata negata, escano dal carcere. Siamo sollevati, ma non stiamo festeggiando: sono tutti ancora accusati di vandalismo, un crimine molto serio che non hanno commesso, e rischiano anni di carcere. Gli Arctic30 saranno liberi quando cadranno le accuse ingiuste anche l'ultimo di loro sarà tornato a casa dalla propria famiglia".

L'arresto a settembre dopo il blitz alla piattaforma - D'Alessandro, 31 anni, era stato arrestato il 18 settembre insieme a una trentina di attivisti dell'associazione che avevano tentato di scalare una piattaforma petrolifera russa nel Mare Artico, ed erano stati poi incriminati per pirateria. L'accusa è stata poi ritirata. Gli ambientalisti rischiano comunque una condanna fino a sette anni di carcere per vandalismo. Secondo Greenpeace la corsa alle risorse energetiche del Polo nord minaccia l'ambiente unico e intatto della regione.

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