Germania: forse spiato il cellulare della Merkel. Obama nega

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Berlino accusa: il telefono della Cancelliera sarebbe stato monitorato. Ma la Casa Bianca smentisce. Intanto Letta ha incontrato il segretario di Stato Usa dopo le ipotesi di intercettazioni a danno di italiani. Alfano: "Non guardiamo in faccia nessuno"

L'Nsagate, lo scandalo dello spionaggio Usa ai danni dei Paesi alleati, si allarga proprio nel giorno in cui il segretario di Stato John Kerry, in visita a Roma, ha rassicurato il presidente del Consiglio italiano Enrico Letta. Il governo tedesco ha scoperto e denunciato che il telefono cellulare del cancelliere Angela Merkel sarebbe stato intercettato dagli 007 della National Security Agency. Lo ha denunciato il portavoce, Steffen Seibert, aggiungendo che il cancelliere, non appena ricevuta la notizia dal controspionaggio, ha immediatamente telefonato al presidente Barack Obama, al quale ha chiesto di accertare la veridicità di questa informazione, che se confermata, ha dichiarato
sarebbe "completamente inaccettabile".


Secondo quanto comunicato dalla Casa Bianca, Obama ha subito assicurato alla
Merkel che gli 007 Usa non spiano le sue comunicazioni. "Gli Stati Uniti non controllano le comunicazioni del Cancelliere", ha precisato il portavoce Jay Carney, rispondendo alle incalzanti domande dei giornalisti. Per l'amministrazione Obama si tratta di un ennesimo fulmine, e a ciel non certo sereno. Washington deve già fronteggiare la profonda irritazione di Francia, Brasile e Messico. Mentre la spinosa questione veniva affrontata a Roma da Kerry e Letta.

Letta a Kerry: verificare violazioni della privacy - "La questione Datagate" è stata infatti anche al centro del faccia a faccia tra il presidente del Consiglio italiano e il segretario di Stato Usa. Nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi, il premier ha infatti chiesto di "verificare la veridicità delle indiscrezioni" su eventuali "violazioni della privacy". Secondo fonti dell'ambasciata americana a Roma, Kerry avrebbe detto a Letta "con grande chiarezza" che l'obiettivo degli Usa è "trovare il giusto equilibrio tra la protezione della sicurezza e la privacy dei nostri cittadini".

Minniti: "Il governo non conosceva Prism"
- Prima dell'incontro, il ministro Alfano aveva avvertito: "Noi abbiamo un dovere di chiarezza nei confronti dei cittadini italiani. Dobbiamo acquisire tutta la verità e dire tutta la verità ai cittadini italiani senza guardare in faccia nessuno". Intanto dal sottosegretario con delega all'Intelligence, Marco Minniti, ascoltato dal Copasir, sono arrivate rassicurazioni: "Non ci sono evidenze che quanto accaduto in Francia sia accaduto in Italia". E ha riconfermato la non conoscenza dell'esistenza del programma Prism da parte del Governo e della nostra intelligence".

Il Parlamento Ue: "Interrompere programma anti-terrorismo con Usa" - Intanto, in risposta alle indiscrezioni sulle presunte intercettazioni illegali di dati bancari di cittadini europei, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione - non vincolante - che richiede la sospensione dell'accordo tra Ue e Stati Uniti per il monitoraggio delle transazioni finanziarie a fini antiterroristici. Ma, per il commissario agli Affari interni Cecilia Malmstrom, il programma "resta in piedi".

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