La libertà e i jeans: gli iraniani rispondono a Netanyahu

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Se l'Iran fosse un Paese libero, si potrebbero "indossare jeans ed ascoltare musica occidentale", ha detto il premier israeliano in un'intervista alla Bbc Persian. Ma su Twitter moltissimi giovani lo hanno smentito, postando foto e tweet. STORIFY

a cura di Giulia Floris

"Non sa che indossiamo i jeans, come fa a sapere che l'Iran sta sviluppando armi nucleari?". E' questa la domanda provocatoria che molti giovani iraniani hanno deciso di rivolgere su Twitter al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il riferimento è all'intervista rilasciata dal premier dello Stato ebraico alla Bbc Persian in farsi, nella quale Netanyahu ha affermato che "se (gli iraniani) fossero  davvero liberi, avrebbero buttato giù questo regime e lo avrebbero  fatto in jeans", teoricamente vietati nel Paese. "Se la popolazione dell'Iran fosse libera la gente potrebbe indossare jeans ed ascoltare musica occidentale" ha spiegato.
Ma se il premier israeliano cercava consensi, le sue parole hanno invece irritato molti giovani iraniani, che hanno fatto sentire la loro voce su Twitter attraverso l’hashtag #IranJeans.
Così con foto e tweet hanno risposto al premier israeliano, mostrando quanto i jeans siano in realtà diffusi nel Paese. E lo hanno fatto attraverso uno strumento, Twitter, ancora vietato nel Paese, nonostante il nuovo presidente Rohani lo abbia scelto per comunicare.  Un'apertura che però non ha ancora raggiunto i comuni cittadini, con il ministro iraniano delle Telecomunicazioni ha finora escluso di legalizzare i social network nel paese degli Ayatollah.

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