Siria, al via la distruzione delle armi chimiche

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Gli ispettori Onu a Damasco in un'immagine di archivio
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Gli esperti internazionali hanno iniziato a smantellare l'arsenale del regime. "La prima fase dell'operazione durerà un mese", spiega un funzionario dell'Opac, che aggiunge: "Primo giorno eccellente". Assad ammette: "Errori nella gestione del conflitto"

E' cominciata la distruzione dell'arsenale chimico siriano: gli ispettori dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche "sono partiti alla volta dei siti dove prenderanno il via la verifica sul campo di queste armi e la loro eliminazione". La prima fase dell'operazione durerà un mese, ha spiegato un funzionario dell'organizzazione all'Ansa.
"E' stato un primo giorno eccellente", ma "ci aspettano molti altri giorni e ci attendiamo che la coopeerazione continui". ha aggiunto.

L'avvio dei lavori è coinciso con l'intervista allo Spiegel in cui Bashar al Assad ha ammesso "errori" nella gestione del conflitto civile, ma ha ribadito di non aver nulla a che fare con l'attacco chimico del 21 agosto nella regione di Goutha, alla periferia di Damasco, lo stesso che poi condusse sulla soglia di un intervento militare americano e successivamente alla definizione di un piano, concordato tra Washington e Mosca, per la eliminazione dell'arsenale chimico a disposizione del regime.

Intanto, nella giornata di domenica 6, otto persone sarebbero state uccise e almeno 20 sarebbero rimaste ferite da alcuni colpi di mortaio dei ribelli su un quartiere residenziale di Damasco. L'agenzia governativa Sana riferisce che tre poiettili d'obice sono piovuti sul quartiere a maggioranza cristiana di Al Qasaa vicino all'ospedale francese. Sono segnalati anche gravi danni ad alcuni negozi e a una chiesa e la distruzione di diverse automobili.

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