Kenya, nuovo attacco contro commissariato nel nord del paese

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Un momento del blitz delle forze dell'ordine contro gli occupanti del mall Westgate a Nairobi
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Miliziani islamici hanno ucciso due poliziotti a Mandara, vicino al confine con la Somalia. Il leader del gruppo terroristico Shebaab rivendica intanto l'attentato contro il mall di Nairobi: "E' stata una vendetta per l'invasione kenyota della Somalia"

Resta alta la tensione in Kenya. Miliziani islamici che farebbero parte del gruppo Shebaab, lo stesso responsabile dell'attacco al mall Westgate di Nairobi lo scorso fine settimana, hanno colpito un commissariato di polizia a Mandera, nella parte nord-orientale del paese, uccidendo due poliziotti e ferendone altrettanti. E solo ventiquattro ore prima a Wajir, centro nel nord del paese, una persona sarebbe stata uccisa e tre ferite in un attacco non rivendicato contro un supermercato.

Godani: "Vendetta per l'attacco in Somalia"
- Nella notte è arrivata inoltre una nuova minaccia con un file audio diffuso su un sito filo quadista  da parte di Ahmed Abdi Godani, il capo supremo del gruppo terroristico Shebaab. L'uomo, ha ufficialmente rivendicato l'attacco, spiegando che "vendica l'invasione kenyota della Somalia, che ha fatto scorrere sangue musulmano nel nome degli interessi delle compagnie petrolifere". Il Kenya, infatti, insieme all'Uganda offre il suo aiuto militare alla forza Onu dispiegata in Somalia. Godani ha chiesto che i soldati occidentali lascino il suo paese, minacciando altrimenti nuovi attentati.

Incertezza sul numero di vittime
- Il numero esatto di vittime dell'attacco contro il Westgate di Nairobi resta ancora incerto.  Stando all'ultimo bilancio ufficiale comunicato dal presidente Uhuru Kenyatta i morti sarebbero 72, di cui 62 civili, sei agenti delle forze dell'ordine e cinque assalitori. Numero che però mercoledì il gruppo islamico responsabile dell'attacco ha smentito, sostenendo di aver ucciso 137 ostaggi e accusando le forze kenyane di avere utilizzato "gas chimici" per mettere fine all'assalto e di aver "provocato il crollo dell'edificio, seppellendo le prove e tutti gli ostaggi sotto le macerie".

Guardian: "Ci sarebbero centinaia di cadaveri sotto le macerie"
- Accuse rilanciate anche dal quotidiano inglese The Guardian, che, citando una fonte anonima dell'intelligence, sostiene che ci sarebbero centinaia di cadaveri sepolti sotto le macerie del mall. Uno degli aggressori, aggiunge il quotidiano inglese citando la propria fonte, sarebbe ancora impegnato in uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza. "C'erano 200 lavoratori nel supermercato e 800 persone che facevano compere", ha affermato la fonte, chiedendo di restare anonima, "e i muri sono collassati. Ci sono un sacco di corpi dentro".

Dubbi sulla composizione del commando - E ci sono ancora molti dubbi anche sulla composizione del commando che ha effettuato l'attacco al mall. Il ministro della Giustizia Usa, Eric Holder, ha sostenuto mercoledì che al momento non ci sono prove che mostrino il coinvolgimento di cittadini statunitensi, mentre il portavoce della presidenza kenyana Manoah Esipisu ha dichiarato che all'attacco avrebbero partecipato un cittadino britannico e uno olandese. Il Times, dal canto suo, ha affermato che secondo esperti americani, gli Shabaab hanno selezionato i membri del commando in Usa e nei Paesi occidentali per la loro "abilità" nel parlare inglese, lingua usata in Kenya.

Spiccato ordine di cattura internazionale per la "vedova bianca"
- Dubbi anche sull'eventuale presenza di donne tra gli assalitori. Il ministro dell'Interno ha spiegato che si sta indagando in tal senso, senza fornire però ulteriori dettagli. Intanto però, su richiesta delle autorità del Kenya, l'Interpol ha annunciato di aver spiccato un mandato di cattura internazionale, il cosiddetto 'allerta rosso', a carico di Samantha Lewthwaite, meglio nota come la 'Vedova Bianca', e sospettata di aver partecipato al blitz.

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