Germania, il partito anti-Ue spopola in Rete

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Uno screenshot del sito FanPageKarma che monitora le performance web dei partiti tedeschi.
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Secondo le classifiche stilate da diversi osservatori, AfD, la neonata formazione politica che ha fatto della critica all’euro il suo cavallo di battaglia, primeggia sul web e sui social network per interazioni e numero di contatti. In crisi i Pirati

di Nicola Bruno

Se a ogni Like su Facebook corrispondesse un voto nelle urne (ma così non è, lo diciamo subito), forse si potrebbe già conoscere il risultato delle elezioni del 22 settembre in Germania. Con grande sorpresa di tutti, non sarebbe né la CDU di Angela Merkel, né la SPD di Peer Steinbrück, ma Alternative für Deutschland (AfD), neonata formazione politica che ha fatto della critica all’euro il suo cavallo di battaglia. Anche grazie a questo elemento distintivo, nelle ultime settimane AfD è riuscita a monopolizzare l’attenzione sui social media tedeschi: in pochi mesi ha conquistato oltre 70mila seguaci e, secondo le classifiche stilate da diversi osservatori, è il partito che fa registrare di gran lunga le migliori performance 2.0. E, cioè, è quello con la più veloce acquisizione di nuovi fan e il più alto numero di discussioni online: basti pensare che più di una interazione su due (52%) avvenuta su Facebook nelle ultime 24 ore riguardava proprio AfD. Suo è anche il post in assoluto più apprezzato fino ad ora, in cui il co-fondatore Bernd Lucke, noto professore di economia, prende di mira le politiche anti-debito di Bruxelles. E questo messaggio euro-critico sta ricevendo molta eco anche su Twitter.

Gli altri partiti -  Nella classifica dei migliori partiti su Facebook realizzata da Fanpage Karma AfD ha già superato i due principali concorrenti: l’SpD è secondo con circa 57.000 fan, mentre la CDU è terza con 47.000 seguaci. Fuori dal podio Die Linke (quarta), FDP (quinta) e i Verdi (sesti). A stupire è soprattutto il partito ecologista, da sempre molto attivo in rete e ora costretto a inseguire anche i più tradizionali cristiano-democratici. Fa molto riflettere, poi, la perfomance negativa del Partito Pirata: nonostante resti il primo per numero assoluto di fan (più di 85.000 - un’eredità del passato) è ultimo in quanto a interazioni e acquisizione di nuovi fan; una riprova della profonda crisi che sta attraversando il Piratenpartei. Evidentemente, i recenti cambiamenti di leadership e immagine non sono bastati a recuperare i consensi.

I sondaggi - Se verranno confermati i sondaggi dell’ultima ora (qui si possono consultare quelli di diversi istituti demoscopici), i pirati tedeschi sembrano ormai fuori dai giochi: con il 2% di preferenze difficilmente riusciranno a superare lo sbarramento (5%) necessario per avere un seggio alla Bundestag. Mentre sembra avere qualche chances in più AfD: per quanto sia dato intorno al 3%, i sondaggisti pensano che molti suoi potenziali elettori non vogliano dichiararsi in pubblico. A supporto di questa interpretazione, gli osservatori portano proprio la sua ottima performance online.
Se davvero AfD riuscirà a superare lo sbarramento del 5%, sarà soprattutto grazie al voto di protesta. E così potrebbe diventare molto più complicato per Angela Merkel guidare una nuova grande coalizione (questo sembra l’esito più probabile dell’elezione di domenica prossima), anche perché AfD sta drenando consensi proprio alla CDU della Cancelliera e ai liberali della FdP che al momento sono al governo e che, con il 5-6% accreditato dai sondaggisti, non sono affatto certi di superare lo sbarramento.

Tutto già deciso?
- L’ipotesi di una coalizione conservatrice di nuovo al potere sembra preoccupare IG Metall, il sindacato dei metalmeccannici, che si è fatto notare nella campagna online per un video diventato presto popolare online. Il filmato (qui con i sottotitoli in inglese) mette insieme una serie di rocamboleschi inciampi e cadute sul traguardo per calarli nella realtà elettorale tedesca: non è vero che è tutto già deciso, si può far sentire la propria voce e provare a mischiare le carte in tavola. Basta crederci e andare a votare.

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