Russia, condannato a 5 anni il blogger anti Putin

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Accusato di appropriazione indebita per la vendita sotto costo di legname. Migliaia di persone in piazza per protesta, decine di arresti. La Procura costretta a chiedere che l'avvocato sia rimesso in libertà condizionata fino al processo di appello

Condannato a cinque anni di colonia penale per appropriazione indebita. Il blogger e leader dell'opposizione russa a Vladimir Putin Alexei Navalny è stato riconosciuto colpevole dal tribunale distrettuale di Leninsky a Kirov, 800 chilometri a nord-est di Mosca. Secondo i giudici è colpevole di aver organizzato nel 2009 la vendita sotto costo di partite di legname quando era consulente non retribuito del governatore locale. Il danno arrecato alla società statale Kirovles sarebbe pari a circa 6 milioni di rubli (quasi 500.000 euro). Condannato anche il co-imputato Pyotr Ofitserov, un altro esponente dell'opposizione, che dovrà scontare quattro anni di carcere.
"Navalny ha commesso un reato molto grave", ha dichiarato il giudice Sergei Blinov nel dare lettura della sentenza che di fatto estromette dai giochi politici uno dei più importanti oppositori di Vladimir Putin. L'accusa aveva chiesto per il blogger, che si è sempre detto innocente e vittima di un processo politico, sei anni di carcere in un campo di lavoro.

"Non lasciatevi andare, non restate inattivi". Questo il tweet del blogger ancora prima della lettura della sentenza.  

Manifestanti in piazza -
Migliaia di persone sono scese in piazza nel centro di Mosca, a ridosso del Cremlino, per protestare a caldo contro la condanna di Navalny. Secondo l'opposizione, almeno 30 persone sono state fermate dalla polizia. La tv Dojd ha mostrato Piazza del Maneggio con i manifestanti che scandivano "Libertà per Navalny!" e decine di agenti antisommossa. Un corrispondente ha detto di aver visto una trentina di manifestanti caricati a forza su camion della polizia.

Marcia indietro -
La Procura russa ha chiesto al tribunale di Kirov che il leader d'opposizione sia rimesso in libertà condizionata fino al processo di appello. La richiesta sarà esaminata il 19 luglio. "La Procura - afferma l'ufficio stampa dell'organo giudiziario - ritiene che Navalny possa restare sotto il controllo dell'autorità giudiziaria fino a che la sentenza non passerà in giudicato". La difesa del blogger - ha spiegato l'avvocato Vadim Kobzev - ha infatti annunciato che presenterà ricorso in appello.

Ue: gravi dubbi sulla sentenza -
Dopo la condanna, un'ondata di critiche internazionali si è abbattuta sulla Russia. Tra i primi a commentare la responsabile della politica estera europea, Catherine Ashton, che ha dichiarato che la sentenza "pone gravi dubbi" sul rispetto della legalità in Russia e ha sottolineato che "le accuse nei sui confronti non sono state provate sufficientemente durante il processo". La Casa Bianca è "profondamente delusa" per la condanna di Navalny. Lo ha detto il portavoce Jay Carney. Delusione anche da parte dell'ambasciatore americano a Mosca, Michael McFaul. "Siamo profondamente delusi dalla condanna di Navalny e dall'apparente politicizzazione di questo processo", ha scritto su Twitter.

Navalny ritira la candidatura a sindaco di Mosca - La sentenza emessa dalla Corte ha anche un altro effetto: quello di bloccare l'ascesa in politica del dissidente. La prima conseguenza del verdetto infatti è stata la decisione di Navalny di ritirare la sua candidatura alle elezioni per il sindaco di Mosca, in programma l'8 settembre. Il blogger, inoltre, aveva di recente annunciato la volontà di correre per le presidenziali del 2018 per sfidare Putin, ma ora rischia di restare in carcere ben oltre quella data.

Alexei Navalny, trentasette anni, figura emersa come leader dalla serie di manifestazioni contro Putin nel 2012 e il più importante membro dell'opposizione ad andare in giudizio dai tempi dell'Unione Sovietica.

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