Turchia, rilasciato il fotografo italiano fermato a Istanbul

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La notizia è stata confermata dalla Farnesina. Mattia Cacciatori era stato bloccato dalla polizia turca sabato 6 luglio durante i disordini nei pressi di piazza Taksim. Nella notte di lunedì è tornato in Italia

Il fotografo italiano fermato a Istanbul è stato liberato ed è già tornato in Italia. Lo ha riferito la giunta regionale del Veneto e la Farnesina lo ha confermato. Mattia Cacciatori era stato fermato sabato 6 luglio dalla polizia turca durante i disordini nei pressi di piazza Taksim. La liberazione è avvenuta lunedì pomeriggio e nella notte è arrivato a Malpensa. Al suo rientro il giovane ha scherzato sulla sua esperienza: "E' stato come un party in prigione", ha detto ai cronisti dell'Ansa.

"La libertà di stampa e di espressione è negata oggi non solo a Istanbul, ma in varie parti del mondo. Spero nel mio piccolo di essere stato un esempio a difesa di questa libertà", ha detto il fotografo dopo i due giorni e mezzo passati in mano alla autorità turche dopo il fermo. "Non mi aspettavo proprio di essere fermato. Cacciatori ricorda come in un film la sequenza di quei minuti: l'essere spinto contro un muro, l'inutile tentativo di far capire chi è, l'essere caricato in un furgone assieme ad altre persone.

Soddisfazione delle istituzioni - Nel Paese della Mezzaluna "credo che non potrò tornarci per un anno. Ci sono comunque tanti altri Paesi dove posso andare a fotografare quanto sta avvenendo", ha spiegato il freelance. Soddisfazione per la rapida soluzione del caso sono arrivate dal governatore veneto Luca Zaia e dal segretario della Fnsi Franco Siddi: "Siamo contenti per la notizia del rilascio del fotografo Mattia Cacciatori, una persona per bene dedita a testimoniare fatti di verità".

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