Papa Francesco: "Fa male vedere preti su auto di lusso"

Mondo

Monti del pontefice ai seminaristi: "Bisogna dare l'esempio con la coerenze del proprio comportamento". E spiega: "In un mondo in cui la ricchezza fa male noi dobbiamo essere coerenti con la povertà". Poi aggiunge: "Non c'è santità nella tristezza"

"A me fa male quando vedo una suora o un prete con la macchina ultimo modello". Lo ha confidato Papa Francesco nell'incontro di sabato pomeriggio con 6 mila seminaristi di tutto il mondo. "Non si può andare con auto costose. La macchina - ha spiegato - è necessaria per fare tanto lavoro, ma prendetene una umile. Se ne volete una bella pensate ai bambini che muoiono di fame".

Francesco ha immaginato - parlando a braccio - che un sacerdote possa chiedergli: "adesso padre dobbiamo andare con la bicicletta?". E ha risposto indicando il suo segretario, monsignor Xeareb: "monsignor Alfred va con la bici. Ma non tutti dobbiamo imitarlo. Solo dobbiamo dire no a auto e scooter veloci e alla moda: per essere testimoni bisogna essere autentici e coerenti". "Gesù - ha ricordato il Papa soffermandosi sul tema dell'autenticità - bastonava gli ipocriti, quelli che hanno una doppia faccia. Questa - ha rilevato - è la responsabilità dei formatori: dare esempio coerenza ai più giovani".

"Vogliamo giovani coerenti? Allora, siamo noi coerenti", ha detto Bergoglio ricordando che San Francesco di Assisi diceva: 'Dio ci ha inviato ad annunciare il Vangelo anche con le parole'. Dunque prima di tutto con l'autenticità di vita: in questo mondo dove le ricchezze fanno male è necessario che noi siamo coerenti con la povertà". "Se il primo interesse dell'Istituzione è il denaro, questo - ha scandito - non va bene, è un'incoerenza, dobbiamo seguire Dio. E' nella nostra vita che gli altri devono poter leggere il Vangelo. Anche con limiti, difetti, peccati". "Qui in aula c'è qualcuno che non è peccatore? Alzi la mano", ha continuato il Papa osservando che il problema è "come porto i miei peccati?".

"Non c'è santità nella tristezza" ha poi spiegato papa Francesco. "Quando ti trovi con un seminarista troppo serio, troppo triste, con una novizia così, tu pensi, qualcosa qui non va, manca la gioia del Signore, la gioia che ti porta al servizio, la gioia dell'incontro con Gesù, che ti porta all'incontro con gli altri per annunciare Gesù", ha affermato il Papa.

"Santa Teresa diceva, 'un santo triste è un triste santo' - ha continuato -, è una poca cosa". "Quando trovi un seminarista, un prete, una suora, una novizia con la faccia lunga, triste, che sembra che nella sua vita gli hanno buttato addosso una coperta bagnata, qualcosa non va", ha aggiunto il Papa. "Ma per favore - ha concluso -, mai suore, mai preti con la faccia di un peperoncino in aceto, mai!".

Mondo: I più letti

[an error occurred while processing this directive]