Datagate, l'Ue protesta. Obama: "Chiariremo tutto"

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Tensioni diplomatiche dopo le ultime rivelazioni secondo cui Washington avrebbe spiato anche l'ambasciata italiana. Bonino: "Chiesti chiarimenti". Hollande: "Spionaggio cessi subito". Snowden chiede asilo a Mosca. Putin: "Smetta di danneggiare gli Usa"

"Forniremo agli alleati europei tutte le informazioni che vogliono riguardo alle accuse di spionaggio". Così il presidente americano, Barack Obama commenta lo scandalo del datagate che ha suscitato un’ondata di indignazione in tutta Europa per le ultime rivelazioni di Guardian e Spiegel, secondo cui gli Usa avrebbero spiato le ambasciate di diversi Paesi dell’Ue, compresa l’Italia. "Gli europei sono stretti alleati degli Stati Uniti e Washington lavoro con loro su qualunque cosa, compresa l'intelligence" ha detto ancora Obama.

"Le parole di Obama mi confortano sul fatto che avremo chiarimenti", "ho fiducia che tutti i chiarimenti verranno dati e non ho dubbi" ha commentato il premier Enrico Letta dopo che, nel corso della giornata, erano arrivate dure reazioni dal Vecchio continente sulla vicenda.

Il servizio sulle reazioni in Europa



Napolitano: questione spinosa. Bonino chiede spiegazioni
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"E' una questione spinosa che dovrà trovare delle risposte soddisfacenti", aveva commentato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da Zagabria ai microfoni di Sky Tg24 il caso datagate (guarda il video). Il ministro degli Esteri Emma Bonino da parte sua ha annunciato che l'Italia ha richiesto chiarimenti sulla "molto spinosa vicenda" del Datagate e gli Usa hanno provveduto ad assicurare che ogni chiarimento verrà dato sia all'Ue che agli Stati membri.
Se fosse vero che Washington ha spiato le nostre rappresentanze i rapporti tra Italia e Stati Uniti "sarebbero compromessi" ha dichiarato il ministro della Difesa Mario Mauro. "Se siamo alleati, se siamo amici - ha aggiunto Mauro - non è accettabile che qualcuno all'interno di questo rapporto si comporti come una volta faceva l'Unione Sovietica con i suoi Paesi satelliti".

Berlino: "Non siamo nella guerra fredda"
- "Non siamo nella guerra fredda", serve al più presto una spiegazione completa "ed eventualmente una reazione univoca e anche molto chiara da parte dell'Unione europea" ha dichiarato anche Stefan Seibert, portavoce della cancelliera Angela Merkel, dopo che già ieri 30 giugno Berlino aveva chiesto spiegazioni agli Usa."Ritengo indispensabile che questa situazione sia chiarita", ha detto anche il presidente della repubblica federale tedesca, Joachim Gauck, esprimendo grande preoccupazione per le notizie sullo spionaggio statunitense.

Hollande: "Spionaggio cessi subito" - "Lo spionaggio dell'Europa da parte degli Stati Uniti deve cessare "immediatamente" chiede a Washington anche il presidente francese Francois Hollande. "Non possiamo accettare questo tipo di comportamento tra partner e alleati", ha detto ancora Hollande. "Gli elementi sono già sufficienti per chiedere loro delle spiegazioni", ha aggiunto.

Kerry: "Acquisire informazioni non è inusuale" - La Commissione Ue da parte sua ha dato mandato all'alto rappresentante della politica estera della Ue, Catherine Ashton, di sollevare la questione Datagate con le autorità Usa ed è già avvenuto un primo contatto tra Ashton e il segretario di Stato Usa, John Kerry. "Ashton ha discusso (il tema, ndr) con me oggi e abbiamo deciso di rimanere in contatto. Ho accettato di cercare di scoprire esattamente di che cosa si tratta e condividerò le mie conclusioni", ha detto Kerry dopo l'incontro con il capo della diplomazia Ue. "Ogni Paese nel mondo impegnato in affari internazionali e di sicurezza nazionale, intraprende molte attività allo scopo di proteggere la propria sicurezza nazionale e tutte le informazioni che ne possano contribuire – ha aggiunto Kerry - tutto quello che so è che non questo non è inusuale per numerosi Paesi".

Putin: "Se Snowden vuole restare cessi il suo lavoro" - Per quanto riguarda invece il caso della "talpa" Edward Snowden, in fuga dagli Usa e ancora bloccato all'aeroporto di Mosca, il presidente americano Barack Obama e quello russo Vladimir Putin hanno incaricato rispettivamente l'Fbi e l'Fsb di trovare una soluzione. Secondo il New York Times, Snowden avrebbe chiesto asilo politico proprio alla Russia. A confermare la notizia il console russo in carica all'aeroporto Sheremetevo, Kim Shevcenko.
Sulla vicenda è intervenuto il capo del Cremlino: "La Russia non sta estradando nessuno e non lo farà" ha detto Putin, ma se Snowden vuole stare in Russia deve "cessare il suo lavoro volto a danneggiare i nostri partner americani".

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