Vaticano, oltre 100mila per l'Angelus di Ratzinger

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Una folla sul sagrato di San Pietro per ascoltare Benedetto XVI: "Mai usare Dio per la propria ambizione personale". Dalla prossima settimana il Pontefice si dedicherà agli esercizi spirituali

Penultimo Angelus per Benedetto XVI, che decide di dedicare il suo intervento alle tentazioni di Gesù nel deserto. Ad ascoltare il Pontefice si è radunata in Piazza San Pietro una folla di almeno 100mila fedeli. Molti i cartelli di affetto e ringraziamento a Benedetto XVI (fotogallery).  "Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben vedere, in ogni momento, siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l'io o Dio?" si è chiesto il Pontefice. "L'interesse individuale oppure il vero Bene, ciò che realmente e' bene?" ha continuato. "Come ci insegnano i Padri della Chiesa, le tentazioni fanno parte della 'discesa' di Gesù nella nostra condizione umana, nell'abisso del peccato e delle sue conseguenze", ha ricordato il Papa commentando l'episodio evangelico delle tentazioni del demonio subite da Gesù.

Benedetto XVI: "Tentatore subdolo, spinge verso falso bene" - "Una 'discesa' - ha spiegato Benedetto XVI - che Gesù ha percorso sino alla fine, sino alla morte di Croce e agli inferi dell'estrema lontananza da Dio". In questo modo, "Egli è la mano che Dio ha teso all'uomo, alla pecorella smarrita, per riportarla in salvo". "Gesù - ha raccontato Papa Ratzinger - al momento di iniziare il suo ministero pubblico, dovette smascherare e respingere le false immagini di Messia che il tentatore gli proponeva". "Ma queste tentazioni - ha osservato - sono anche false immagini di uomo, che in ogni tempo insidiano la coscienza, travestendosi da proposte convenienti ed efficaci, addirittura buone". Il nucleo centrale delle tentazioni proposte a Gesù, ha spiegato il Papa teologo, "consiste sempre nello strumentalizzare Dio per i propri fini, dando più importanza al successo o ai beni materiali. Il tentatore è subdolo: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le vere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari".

Benedetto XVI: "Rimettere Dio al centro della nostra vita" - In questo modo, "Dio diventa secondario, si riduce a un mezzo, in definitiva diventa irreale, non conta più, svanisce. In ultima analisi, nelle tentazioni è in gioco la fede, perché è in gioco Dio".  "Come insegna sant'Agostino - ha scandito Joseph Ratzinger - Gesù ha preso da noi le tentazioni, per donare a noi la sua vittoria: non abbiamo dunque paura di affrontare anche noi il combattimento contro lo spirito del male: l'importante è che lo facciamo con Lui, con Cristo, il Vincitore. E per stare con Lui rivolgiamoci alla Madre, Maria: invochiamola con fiducia filiale nell'ora della prova, e lei ci farà sentire la potente presenza del suo Figlio divino, per respingere le tentazioni con la Parola di Cristo, e così rimettere Dio al centro della nostra vita".

Benedetto XVI: "Grazie per essere venuti così numerosi"
- "Grazie di essere venuti cosi' numerosi! Anche questo è un segno dell'affetto e della vicinanza spirituale che mi state manifestando in questi giorni". Con queste parole Benedetto XVI si è rivolto all'immensa folla che stamani gremiva piazza San Pietro in occasione dell'Angelus, il penultimo del Pontificato. "Saluto in particolare - ha poi aggiunto - l'Amministrazione di Roma Capitale, guidata dal Sindaco, e con lui saluto e ringrazio tutti gli abitanti di questa amata Città. A tutti auguro una buona domenica e un buon cammino di Quaresima. Questa sera iniziero' la settimana di Esercizi spirituali: rimaniamo uniti nella preghiera. Grazie!".

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