Algeria, la strage degli ostaggi. Polemiche sul blitz

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L'impianto di gas nel deserto algerino dove i terroristi hanno tenuto gli ostaggi

Operazione delle forze algerine contro i militanti di al Qaeda. L'occidente protesta: "Non siamo stati avvertiti". Sette stranieri ancora in mano ai sequestrati. I terroristi chiedono la fine della guerra in Mali

E' ancora in corso l'operazione militare nel sito petrolifero algerino di In Amenas dove giovedì 17 gennaio hanno trovato la morte un numero imprecisato di ostaggi occidentali e di terroristi. Secondo l'agenzia di stampa algerina Aps, l'esercito ha accerchiato una costruzione nella quale si troverebbero terroristi ed ostaggi. Mentre il segretario alla difesa Usa Panetta avverte i terroristi che "non troveranno riparo in Algeria, Nord Africa o altrove" le forze di sicurezza bollano come 'fantasioso' il bilancio delle vittime e Aps rivela: liberi circa 100 dei 123 prigionieri stranieri. Fra questi, libero un austriaco e 4 giapponesi, mancano una decina di britannici e di nipponici. I terroristi minacciano nuove azioni.
Gli Stati Uniti hanno reso noto che Washington non era stata informata dall'Algeria dell'intenzione di sferrare un attacco per liberare gli ostaggi in mano ai terroristi. Il Wall Street Journal sottolinea come l'amministrazione Obama aveva invitato le autorità algerine alla cautela, mettendole in guardia dall'adottare la "mano pesante". Quasi tutti gli osservatori concordano che il sequestro è la risposta alla decisione francese di intervenire nella guerra civile in corso in Mali dove il governo deve fronteggiare una rivolta di fazioni islamiche nel Nord del paese. 

Tutti gli aggiornamenti

Ore 20.00 Sette ostaggi stranieri - Sono 3 belgi, due statunitensi, un giapponese ed un britannico gli ostaggi stranieri ancora nelle mani del gruppo legato ad al Qaeda nel Maghreb Islamico, 'Katiba Al Muthalimin' (Battaglione di sangue), nell'impianto Bp di Amenas nel sud dell'Algeria. Lo hanno riferito fonti della formazione guidata da Mokhtar
Belmokhtar all'agenzia maritana Ani.

Ore 19.49 Norvegia: prepariamo a cattive notizie - La Norvegia, ancora in attesa di
notizie sulla sorte degli otto connazionali presenti al sito di In Amenas in Algeria - dove un gruppo terrorista si è reso responsabile del sequestro di diverse decine di ostaggi
(algerini e internazionali) - deve prepararsi a "cattive notizie". Lo ha reso noto oggi il primo ministro, Jens Stoltenberg. "In questo fine settimana dobbiamo prepararci a cattive notizie", ha precisato il premier.

Ore 19.00 Gli Usa non negoziano coi sequestratori - "Gli Stati Uniti non negoziano
con i terroristi": lo ha dichiarato la portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Victoria Nuland, rispondendo ad una domanda sulla presunta richiesta del commando al centro della
crisi in Algeria di scambiare gli ostaggi americani con due terroristi islamici detenuti negli Usa.  

Ore 18.28 Berlino: preoccupa l'avanzata di al Qaeda - Il governo tedesco ha espresso oggi la sua "costernazione" per i fatti avvenuti in Algeria, sostenendo che Germania ed Europa non possano "restare fredde" di fronte all'avanzata di Al Qaida. "Voglio esprimere a nome di tutto il governo la costernazione con la quale vengono seguiti gli avvenimenti in Algeria. E anche se la situazione non e' ancora chiara, si tratta di un'azione senza scrupoli e ommessa nel disprezzo delle persone", ha detto il portavoce Steffen Seibert. Il governo prova "cordoglio per la famiglie delle vittime" e "sollievo" per chi viene liberato, ha aggiunto il portavoce.

Ore 16.58 mancano all'appello 30 ostaggi stranieri - Sarebbero 100 gli ostaggi stranieri del sito gasiero In Amenas liberati, mentre 30 mancano ancora all'appello. E' il nuovo bilancio, sulla base dei dati forniti dalla sicurezza, dell'agenzia algerina Aps che poco fa aveva comunicato la liberazione complessiva di 650 ostaggi, 573 algerini e più di metà dei 132 lavoratori stranieri.

Ore 16.37 Aps: 100 stranieri liberati - E' salito ad un centinaio il numero degli stranieri liberati, su un totale di 132, nel campo di In Amenas. Lo dice l'Aps, citando fonti della sicurezza.

Ore 16.30 Casa Bianca in costante contatto con Algeri - La Casa Bianca segue l'evolversi della crisi degli ostaggi in Algeria rimanendo in contatto costante con il governo algerino, con quello di Londra e con altri partner internazionali, ha detto un portavoce sottolineando che la priorità rimane la salvataggio degli ostaggi.

Ore 16.27 mancano all'appello circa 60 stranieri -  Circa 650 ostaggi del commando jihadista che ha attaccato un impianto per il trattamento del gas nel sud-est dell'Algeria sono tirnati liberi, ma all'appello mancano ancora 60 stranieri. E' questo il bilancio fornito dall'agenzia algerina Aps. Dall'irruzione dei terroristi nello stabilimento di In Amenas sono tornati liberi 573 algerini e più di metà dei 132 lavoratori stranieri. Alcuni di quelli di quelli di cui non si hanno più notizie potrebbero essere rimasti uccisi ma molti altri dovrebbero essere ancora nelle mani dei rapitori o nascosti in qualche angolo del gigantesco complesso gestito da Bp, Sonatrach e Statoil.

Ore 15.31 Il commando chiede il rilascio di due superterroristi - Il commando jihadista che tiene ancora in ostaggio una sessantina di stranieri in un impianto di trattamento del gas nel sud-est dell'Algeria ha chiesto un negoziato per mettere fine all'intervento miliare in Mali e il rilascio di alcuni prigionieri degli Stati Uniti. Lo riferisce l'agenzia di stampa mauritana Ani, che cita un portavoce del gruppo che si fa chiamare Battaglione di Sangue.

Ore 14.45 L'impianto è stamo messo in sicurezza - L'impianto di In Amenas, con tutte
le apparecchiature per l'estrazione del gas, è stato messo in sicurezza per evitare che i terroristi che ancora si trovano nel perimetro del sito possano decidere di fare esplodere delle cariche. Lo riferisce l'Aps, citando sue fonti della sicurezza.

Ore 14.30 Liberati metà dei 132 ostaggi stranieri -
Oltre la meta dei 132 ostaggi stranieri nel sito algerino di In Amenas sono liberi. Lo riferisce l'agenzia algerina Aps citando fonti della sicurezza. Il numero complessivo degli ostaggi liberi è di 650, tra cui 573 algerini, continua la stessa fonte.

Ore 12.55 Panetta: "Terroristi non troveranno riparo" -
Il responsabile della Difesa degli Stati Uniti, Leon Panetta, parlando questa mattina a Londra, ha detto che " i terroristi non troveranno riparo in Algeria, in Nord Africa o altrove".

Ore 12.30 Evacuati dal Paese centinaia di lavoratori di compagnie petrolifere -
E' in corso l'evacuazione di centinaia di dipendenti di compagnie petrolifere dall'Algeria. "Tre voli hanno lasciato il Paese ieri", ha riferito British Petroleum, co-titolare dell'impianto estrattivo di In Amenas attaccato dai guerriglieri islamisti, "e a bordo si trovavano 11 dipendenti di Bp e centinaia di lavoratori di altre compagnie".



Ore 12.20 Cameron: "A rischio molto meno di 30 britannici" -
Sono molto meno di 30 i cittadini britannici ancora a rischio nel sito attaccato in Algeria. Lo ha detto il premier David Cameron riferendo oggi ai Comuni. "A differenza di quanto si temeva fino a ieri sera, possiamo dire oggi che i britannici a rischio sono molto meno di 30", ha detto,specificando di non poter rivelare di più. Da Cameron sono arrivate anche parole di condanna per l'attacco.



Ore 12.10 Aereo Usa atterrato vicino agli impianti -
Un aereo americano sarebbe atterrato nei pressi del complesso petrolifero in Algeria al centro della crisi degli ostaggi, per evacuare cittadini americani. Lo riferiscono fonti locali citate da Sky News.



Ore 11.20 I rapitori minacciano nuove azioni -
Il gruppo affiliato ad al Qaeda che ha rivendicato il rapimento di massa presso l'impianto di gas nel deserto algerino ha preannunciato che porterà a compimento altre azioni. Lo ha comunicato l'agenzia di stampa mauritana Ani, citando un portavoce.

Ore 11 Almeno 10 britannici dispersi -
Sarebbero almeno 10 i britannici coinvolti nella crisi degli ostaggi in Algeria sui quali al momento non si hanno indicazioni. Lo riferisce Sky News citando fonti.

Ore 10.50 Accerchiato il sito con gli ostaggi -
Secondo l'agenzia ufficiale algerina Aps, le unità speciali dell'esercito che stanno operando dentro il compound di In Amenas hanno accerchiato una costruzione all'interno della quale si troverebbero terroristi ed un numero imprecisato di ostaggi. Il luogo sarebbe dentro l'impianto di trattamento del gas di Tiguentorine.

Ore 9 Fuggiti due ostaggi francesi -
Le autorità francesi sono in contatto con due ostaggi francesi che sono fuggiti dall'impianto di lavorazione del gas nel deserto algerino dove erano tenuti prigionieri da milizie islamiche. Lo ha riferito il ministro dell'Interno francese, Manuel Valls. "Abbiamo notizie da due di loro che sono tornati", ha detto alla radio Rtl, senza chiarire se siano rientrati in Francia. Il ministro ha aggiunto che le autorità non hanno informazioni su altri due presunti ostaggi francesi: "Per gli altri due, se ci sono altri due, speriamo di avere notizie oggi in mattinata".

Ore 8.30 Mali, Riccardi: "L'Italia appoggia un intervento necessario" -
L'Italia si prepara ad appoggiare "un'operazione delle Nazioni Unite in cui pero' vediamo una preponderante necessità di stabilizzazione, di aiuto umanitario per i profughi, di sostegno alla nascita di una governance politica e civile della regione". Lo afferma in una intervista a Repubblica il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi sottolineando che "ci prepariamo a un profondo lavoro di sostegno umanitario alle popolazioni e di composizione politica di un quadro intricatissimo. Non abbiamo alternative".

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