Usa 2012, 270 è il numero magico. Ecco come funziona il voto

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Battaglia per la Casa Bianca. Fonte foto: RealClearPolitc

Il sistema elettorale statunitense è il suffragio universale mediato: i cittadini non sono chiamati a scegliere direttamente il presidente, ma i 538 grandi elettori. Chi, tra Obama e Romney, ne conquisterà di più sarà il vincitore

Nel sistema elettorale degli Stati Uniti, che è uno Stato federale, non è il voto popolare a decidere il prossimo presidente: a decretare il vincitore è il numero dei grandi elettori conquistati Stato per Stato.

La vittoria a 270. Vince chi porta a casa almeno 270 grandi elettori. È questo il "numero magico" che apre le porte della Casa Bianca. In palio ce ne sono 538, divisi tra i vari Stati sulla base della loro rilevanza demografica. La California, per esempio, vale 55 voti, mentre Stati pressoché disabitati come il Montana o il Wyoming eleggono appena 3 delegati ciascuno. I grandi elettori, eletti su base statale, sono la somma tra il numero dei senatori, due per Stato, e dei deputati (435 in tutto, assegnati proporzionalmente alla popolazione). Attualmente i deputati sono 53 in California, lo Stato più popoloso, uno soltanto in Montana, North e South Dakota. Ai 535 grandi elettori "statali" se ne aggiungono 3 in rappresentanza del distretto di Columbia che ospita la capitale Washington. Nella stragrande maggioranza degli Stati vige la regola della vittoria totale: chi giunge in testa ottiene la totalità dei delegati. Fanno eccezione il Maine e il Nebraska, che hanno un sistema diverso.
In caso di parità fra i grandi elettori, cioè se i due sfidanti conquistano 269 voti ciascuno, a decidere è il Congresso degli Stati Uniti. Per diventare presidente degli Stati Uniti è necessario soddisfare tre requisiti: bisogna avere più di 35 anni, essere nato negli Usa e risiedervi da 14 anni.

Swing States e "big three". A decidere sul serio sono gli elettori di una manciata di Stati tradizionalmente in bilico per la presenza di più indecisi. Sono i cosiddetti "swing states", quest'anno sette-otto. A cominciare dalla Florida, dall'Ohio e dalla Virginia: definiti "big three" perché sono quelli che pesano di più in termini di grandi elettori (rispettivamente 29 voti, 18 e 13). Ma in bilico ci sono anche il Wisconsin (10 voti), il Colorado (9 voti), l'Iowa (6 voti) e il piccolo New Hampshire (4). Altre stime includono nella lista anche un ottavo stato, il Nevada (6).

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