Venezuela, Chavez rieletto presidente

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Venezuela, Hugo Chavez

Con il 54,4% dei voti il leader politico ha conquistato il quarto mandato. Arrivato al governo nel 1999, resterà in carica fino al 2019: "E' stato un giorno memorabile" ha detto dal balcone di palazzo Miraflores. Battuto il rivale Henrique Capriles

Venti anni al potere, battendo l'opposizione e il tumore. Hugo Chavez è stato rieletto presidente del Venezuela. Con il 54,4% dei voti ha vinto la consultazione elettorale di domenica 7 ottobre conquistando il quarto mandato. "Grazie al mio amato 'Pueblo! Viva Venezuela! Viva Bolivar": questo il suo primo commento affidato a Twitter. "Grazie Dio mio, grazie a tutti e a tutte" ha postato ancora (i festeggiamenti: FOTO).

Trionfo di Chavez su Henrique Capriles - L'ufficiale dei paracadutisti, che nel 1992 si arrese dopo aver partecipato a un golpe fallito, governerà da palazzo di Miraflores, sede del capo di Stato a Caracas, fino al 2019. La vittoria dell'ex militare diventato paladino bolivariano è stata chiara e senza possibili obiezioni. Con quasi 10 punti di distanza dal suo rivale dell'opposizione, Henrique Capriles, Chavez può considerare del tutto confermato l'appoggio del paese al suo modello di società, che punta a sconfiggere definitivamente i due nemici mortali del "socialismo del secolo XXI": la "borghesia oligarchica" all'interno, e il suo referente esterno, cioè "l'imperialismo" degli Stati Uniti.
Per Chavez, provato dalla stanchezza e indebolito dalla sua lotta contro il cancro - sulla sua malattia le informazioni sono sempre state parziali e opache - la vittoria contro un candidato quasi vent'anni più giovane e che per prima volta in un decennio era riuscito a riunire intorno alla sua piattaforma una alleanza di partiti dell'opposizione costituisce senza alcun dubbio un traguardo importante.

Venezuela tra inflazione e criminalità -  I due principali problemi del futuro governo venezuelano sono l'inflazione, fra le più alte nel mondo, e l'insicurezza. Lo stesso Chavez ha ammesso che la serie di "piani nazionali"che ha lanciato negli ultimi anni per debellare la criminalità, soprattutto la piccola criminalità urbana, non hanno avuto l'effetto previsto. Dovra' trovare un'altra formula. Sullo scenario internazionale, la cosiddetta primavera araba ha spazzato via un governo come quello di Gedaffi, con il quale manteneva rapporti fraterni, e minaccia ora quello di Bashar el Assad - dipinto dai media governativi di Caracas come la vittima di un complotto internazionale - mentre la pressione internazionale su Teheran ha avvicinato ancora di più il Venezuela all'Iran degli Ayatollah.

Il presidente venezuelano cercherà dunque di rafforzare la sua alleanza con governi come quello del boliviano Evo Morales, l'ecuadoregno Rafael Correa, l'argentina Cristina Fernandez de Kirchner e il nicaraguense Daniel Ortega, promovendo le strutture di integrazione regionale che ha ideato per competere con Washington, come l'Unione delle Nazioni Sudamericane (Unasud) e l'Alleanza Bolivariana.

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