Siria, strage di bambini. Morsi ed Erdogan: “Assad lasci”

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Sarebbero almeno un centinaio le vittime del nuovo massacro avvenuto nelle ultime ore ad Aleppo. I bombardamenti hanno distrutto alcune aree residenziali della provincia. Egitto e Turchia chiedono al presidente un passo indietro: “Stato terrorista”

Una nuova strage in Siria, l’ennesima dall’inizio delle violenze del regime di Bashar al Assad. Ma questa volta a farne le spese sono stati molti bambini. Il bilancio dei bombardamenti è di un centinaio di morti, tra questi almeno una ventina i minori. La maggior parte delle vittime si registrano ad Aleppo, dove le forze fedeli ad Assad conducono da settimane una feroce offensiva.
A dare la notizia sono stati gli attivisti anti-regime dei Comitati di coordinamento locale, confermata anche dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, che parla di "massacro", e da un giornalista della Cnn.

Raid dell'esercito all'alba - Il massacro sarebbe stato eseguito con un raid dell'esercito condotto tra la notte e le prime ore dell'alba contro alcune aree residenziali della provincia di  Aleppo, alcune delle quali sarebbero state completamente distrutte.
Il corrispondente della Cnn ad Alepp ha confermato il bombardamento aereo sulla città e documentato in un video la strage di bambini: 9 di loro, tra i 4 e gli 11 anni, sono morti quando le bombe hanno distrutto una abitazione nel quartiere al-Sharaa.
"In una casa molte persone sono rimaste uccise", dice Nick Paton Walsh, mentre mostra il cratere prodotto dalle bombe nell'edificio, nel quartiere al-Shaar di Aleppo.

Le pressioni di Egitto e Turchia - Intanto nei confronti del presidente siriano Bashar al Assad sembra essere iniziato anche l’accerchiamento diplomatico. Nella giornata di mercoledì 5 settembre si sono alzate le voci sia del presidente egiziano Morsi sia d quello turco Erdogan. Quest’ultimo ha detto ormai in Siria c’è uno "Stato terrorista". Anche Mohamed Morsi ha nuovamente invitato Bashar al-Assad a lasciare il potere per mettere fine alle violenze. "E' il momento di cambiare", ha affermato intervenendo al Cairo a una riunione dei ministri degli Esteri della Lega araba.
Morsi ha messo in guardia il regime di Damasco dal "fare il passo giusto nel momento sbagliato, perché sarebbe il passo sbagliato". Il presidente egiziano ha anche sferzato gli altri Paesi arabi, affermando che "il sangue siriano che scorre giorno e notte è una nostra responsabilità".

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