India, maxi blackout: 600 milioni senza corrente per ore

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Passeggeri bloccati nella stazione di Jammu a causa del black out

E' stata riprisinata l'energia elettrica nel Paese asiatico dopo che grandi disagi hanno interessato, nel Nord-Est, trasporti, ospedali e servizi. A Burdawan 200 minatori sono rimasti intrappolati sotto terra per tutto il giorno

Oltre 600 milioni di persone, più degli abitanti dell'Europa intera, sono rimasti al buio in India per il secondo giorno consecutivo a causa di un guasto sulle linee nazionali dell'alta tensione causato probabilmente dall'eccessivo consumo di corrente elettrica.   In una vastissima area, dalla capitale New Delhi fino alla metropoli di Calcutta, si sono registrati enormi disagi per i trasporti pubblici, ospedali, uffici, acquedotti fino alle miniere di carbone dove centinaia di minatori sono rimasti per diverse ore intrappolati nel sottosuolo in attesa dei soccorsi.

Per un Paese che ambisce a diventare una nuova potenza economica è stato un brusco richiamo alla realtà. Nonostante i massicci investimenti, la produzione di energia, che dipende per oltre il 50% dal carbone, è ancora inadeguata, anche se i consumi pro capite degli indiani sono tra i più bassi del mondo (il 36% della popolazione non ha l'elettricità).

Il guasto, avvenuto dopo le 13 ora indiana (le 9.30 in Italia) del 31 luglio, si è verificato sulla stessa linea elettrica settentrionale andata in tilt nella notte di domenica e ripristinata dopo otto ore di frenetico lavoro da parte dei tecnici dell'azienda elettrica statale. Ma è stato più esteso perché le linee di trasmissione in quel momento erano interconnesse e quindi si è creato un effetto domino dal Nord a Est, fino al remoto Nord-Est.
Il ministro uscente dell'Energia, Sushil Kumar Shinde, apparso in televisione, ha dato la colpa all'eccessiva richiesta proveniente dal popoloso Uttar Pradesh (circa 200 milioni di persone). Lo Stato, che guarda caso è guidato da un leader dell'opposizione, ha seccamente smentito. In una miniera della Eastern Coalfields di Burdwan, a 180 chilometri da Calcutta, 200 minatori sono rimasti intrappolati per tutto il giorno.

Soltanto in serata, dopo oltre sette ore di spasmodica attesa per fortuna in una giornata rinfrescata dalla pioggia, si sono riaccese le lampadine e i condizionatori nelle case nei 19 stati colpiti dall'interruzione di energia elettrica. In una conferenza stampa, il responsabile della Power Grid Corporation of India, azienda statale che gestisce le linee dell'alta tensione, ha detto che è stato ripristinato il 75% della capacità  totale. Ha poi rassicurato che "l'incidente non si ripeterà più  perché faremo in modo che non avvenga più l'improvviso aumento di carico".

La panne ha messo alla prova la capacità di resistenza e di adattamento dell'India da sempre abituata alle bizzarrie della corrente elettrica. Nella capitale i "power cut" applicati a rotazione in tutti i quartieri, compresa la zona diplomatica. Proprio per questo il blackout, tutto sommato, non ha avuto conseguenze tragiche. Ma in un durissimo comunicato, la Confindustria indiana (Cii) ha parlato di "immagine negativa per l'India in un momento in cui ci sono già molte preoccupazioni per la crescita economica".

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