Folle apre il fuoco, strage alla prima di Batman a Denver

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12 morti e decine di feriti tra coloro che assistevano alla proiezione dell'ultimo film di Christopher Nolan, in un cinema alle porte della città americana. Fermato James Holmes, 24 anni. Per la polizia ha agito da solo, la sua casa era piena di esplosivo

Scene di spari sul grande schermo in dolby surround durante la prima di Batman. E contemporaneamente spari, ma veri, ad opera di un pazzo che irrompe in un cinema lasciando per terra 12 corpi senza vita e 59 feriti. Tra questi anche dei bambini. La fiction si è confusa alla tragica realtà, nel Century 16, una monumentale multisala a poche miglia da Denver, scenario dell'ennesimo massacro americano senza un perché. E l'America, ancora una volta, piange vittime innocenti, cadute sotto il fuoco della follia.
Barack Obama, sconvolto, ha deciso di sospendere per oggi la campagna elettorale, chiedendo che "la famiglia americana trovi la sua unità  nel giorno del dolore". E tutti gli States, incollati alle tv, a casa e nei bar, rivolgono le loro preghiere verso questo angolo del lontano selvaggio West. L'America è in lutto e le bandiere saranno a mezz'asta fino a mercolediì 25.

E' la notte più buia di Aurora, una cittadina satellite, con casette a schiera e centri commerciali a poche miglia da Denver, in Colorado, lo stato dei pionieri e della corsa dell'Oro. Qui, come in tutti gli States si celebra la premier di The Dark Knight Rises- Il Cavaliere Oscuro, l'ultima puntata della fortunata saga di Batman. James Holmes, questo il nome del giovane killer, entra da un'uscita di sicurezza della sala numero 9, poco dopo la mezzanotte, quando il film è già iniziato da un quarto d'ora. E’ deciso a provocare una strage. Armato fino ai denti, con pistole e fucili, protetto da un giubbotto anti-proiettile, prima fa esplodere un paio di gas lacrimogeni, poi, per circa due, tre minuti, apre il fuoco all'impazzata, in silenzio, a caso. Solo per il gusto di uccidere. Complice la tecnologia, molti spettatori all'inizio hanno confuso i colpi mortali, con quelli del film. "Poi però - raccontano sconvolti - abbiamo visto la gente cadere per terra, urlare, scappare insanguinata. E' stato un caos". Subito sono partite le chiamate di allarme. E pare che gli agenti siano riusciti a bloccare il killer subito fuori dalla sala. Casa sua, a poche miglia dal cinema, è stata trasformata, secondo gli investigatori in una "trappola esplosiva". Ha agito da solo, non si cercano altri sospetti e non ci sono segni di collegamenti col terrorismo, dicono polizia e Fbi.
Così una nuova strage senza senso torna a insanguinare l'America e tutta la città di Denver ripiomba muta e sconvolta nell'incubo di Columbine, quando a soli 33 chilometri da qua, 13 anni fa, due ragazzi uccisero 12 compagni e un professore, prima di togliersi la vita.

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