I giudici indiani: marò in cella almeno fino al 25 maggio

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Il tribunale di Kollam respinge la richiesta di libertà su cauzione, poco dopo aver disposto l'estensione della carcerazione preventiva per i due militari italiani accusati di aver ucciso due pescatori

Brutte notizie per i marò, fermati in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori. Il tribunale di Kollam ha respinto infatti la richiesta di libertà su cauzione. Una decisione, questa, contro la quale i legali della difesa faranno ricorso nei prossimi giorni.
La notizia arriva poco dopo la decisione del giudice istruttore di Kollam, nello stato meridionale indiano del Kerala, ha esteso la carcerazione preventiva di altri 14 giorni, fino al 25 maggio.
La richiesta della libertà dietro cauzione era stata resa possibile da una recente ordinanza della Corte Suprema di New Delhi, in cui si precisa che l'esistenza di un ricorso dell'Italia per incostituzionalità dell'arresto dei marò presso la stessa Corte "non preclude la possibilità di una loro richiesta di libertà dietro cauzione".

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