Che fine ha fatto il movimento Occupy?

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Dopo lo sgombero dalla cattedrale di St. Paul’s, il movimento Occupy di Londra si è ora trasferito a Finsbury Square – Credits: Getty Images
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Dopo lo sgombero dell'ultimo presidio permanente a Londra, gli 'occupanti' sembrano aver perso smalto e determinazione. I meeting del G8 e della Nato il prossimo maggio a Chicago e nuovi finanziamenti potrebbero però riaccendere la partecipazione

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di Gabriele De Palma

L'ultima manifestazione di Occupy Wall Street si è tenuta il 29 febbraio, a Bryant Square, New York, ed è stata battezzata “Shut down the Corporations”. Gli stessi organizzatori la considerano un tentativo di riaccendere l'entusiasmo e la partecipazione per un movimento – o post-movimento come è stato definito da alcuni – che non sembra godere di ottima salute. Durante la protesta la polizia ha arrestato dieci persone che si sommano alle oltre 6500 fermate dall'inizio delle attività di OccupyWallStreet il 17 settembre 2011 con il presidio di Zuccotti Park. Nel resto del mondo si contano altri centotrenta arresti, venti dei quali in Italia, per la manifestazione dello scorso ottobre a Roma. A questi numeri vanno affiancati anche quelli dei feriti, più di centocinquanta. I numeri si concentrano nell'autunno dell'anno scorso, col picco registrato il 15 di ottobre con manifestazioni in diverse città del mondo, e che si interrompono dopo lo sgombero di Zuccotti Park a metà novembre. Il prossimo appuntamento per gli 'occupanti' è previsto per maggio a Chicago, dove si terrà sia il G8 che il summit della Nato. Ma chi, come Occupy Together, tiene il conto delle proteste in giro per il mondo non ha registrato nessun evento tra metà dicembre e fine febbraio.

Londra - L'ultimo avamposto di rilievo sgomberato dalle forze dell'ordine è stato quello accampato davanti alla cattedrale St Paul’s di Londra, la settimana scorsa. Alcuni degli evacuati si sono spostati poco più a nord, in Finsbury Square, mentre gli altri sono attesi nella ex-scuola elementare di Clerkenwell che ospita un gruppo di una ventina di squatter che ha deciso di trasformare la vecchia sede della Moorfields Public School in una Scuola di idee: discussioni, workshop e anche serate di cabaret il venerdì. Il tutto per dare o ridare linfa a un progetto che sembra aver esaurito la propria forza propulsiva anche in Europa. Al di fuori del Regno Unito non si segnalano infatti altri focolai attivi della protesta che vuole riformare radicalmente il capitalismo.

Come l'Araba Fenice
- Ma se in questo momento il movimento sembra spento (tanto che anche chi finora ha tenuto aggiornata la mappa della protesta ha smesso di aggiornarla), qualche tizzone ardente di anticapitalismo potrebbe ancora bruciare sotto la cenere. A riattizzare il fuoco ci stanno provando i finanziatori di OccupyWallStreet, ovvero i proprietari della azienda produttrice di gelati Ben&Jerry Ice Cream e l'ex manager del gruppo rock dei Nirvana, Danny Goldberg. Per riattivare gli attivisti contano di raccogliere quasi 2 milioni di dollari, che dovrebbero essere sufficienti per far arrivare a primavera un movimento che durante l'inverno si è decisamente raffreddato (causa anche il clima rigido che non ha agevolato la vita a chi era accampato in tenda). Finora i finanziatori hanno messo nelle casse della Occupy Wall Street Organization 300mila dollari, la metà dei quali è stata spesa per l'ufficio di rappresentanza con sede a New York. Il clima più mite, i due grandi appuntamenti di Chicago e qualche centinaia di migliaia di dollari potrebbero dunque resuscitare gli 'occupanti'.

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