Afghanistan: proteste per il rogo del Corano, 12 morti

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Continuano le manifestazioni in tutto il Paese dopo che in una base americana è stato dato fuoco ad alcune copie del libro sacro. Preso d'assalto il consolato usa a Herat. Giovedì 23 febbraio Obama si era scusato ufficialmente per l'accaduto

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Dodici persone sono morte solo oggi 24 febbraio nel quarto giorno di proteste (guarda le foto) scoppiate dopo che alcune copie del Corano sono state bruciate in una base Nato del Paese, con la polizia antisommossa e i soldati in allerta per possibili nuove violenze. Il rogo delle copie del Corano nella base di Bagram ha accentuato la sfiducia nei confronti delle forze Nato che stanno cercando faticosamente di stabilizzare l'Afghanistan prima del ritiro delle truppe combat nel 2014.

Centinaia di dimostranti hanno marciato verso il palazzo del presidente afghano Hamid Karzai a Kabul, mentre dall'altra parte della capitale i contestatori hanno issato la bandiera bianca dei talebani. Al grido di "Morte all'America!" e "Viva l'Islam!", i contestatori hanno lanciato pietre contro la polizia a Kabul, mentre gli elicotteri dell'esercito sorvolavano la zona. Una vasta folla si è recata nelle principali moschee della città, con gli agenti su pick-up armati che controllavano le strade e gli edifici circostanti.

Un contestatore è stato ucciso nella zona orientale di Kabul per mano, secondo la polizia, di altri manifestanti. In un altro corteo nella capitale, poi, è stato ucciso un altro manifestante, anche se la polizia ha riferito di non essere sicura di chi abbia sparato.

Altri sette manifestanti sono stati uccisi nella provincia occidentale di Herat, due sono morti nella provincia orientale di Khost e un altro in quella settentrionale di Baghlan, relativamente pacifica, hanno reso noto funzionari sanitari e locali. A Herat circa 500 persone hanno preso d'assalto il consolato Usa, mentre circa 700 contestatori si sono riuniti a Jalalabad e nella provincia di Ghazni al grido di "Difenderemo il Corano!".

Il presidente Usa Barack Obama ha inviato una lettera di scuse a Karzai per il rogo delle copie del Corano nella base Nato di Bagram e ha detto che il fatto non è stato intenzionale. L'Afghanistan ha chiesto che la Nato metta sotto processo gli autori del gesto.

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