Mosca, 100mila in piazza per la rivoluzione bianca

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Russia, manifestanti protestano contro i presunti bogli. Credit foto: Getty Images

La capitale russa accoglie la più vasta manifestazione mai vista dagli anni Novanta. Un nastro bianco il simbolo della protesta contro i presunti brogli elettorali

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"Chiunque abbia partecipato alle manifestazioni dei giorni scorsi, può dire di aver preso parte a qualcosa di nuovo. Centinaia di giovani, che non erano mai scesi in piazza prima, hanno manifestato contro i brogli elettorali. E' iniziato qualcosa di diverso". Scrive così il Moscow Times, quotidiano distribuito in tutta la Russia e redatto in lingua inglese nell'editoriale pubblicato il 10 dicembre.
In Russia, forse, qualcosa sta cambiando. E lo dimostra il meeting organizzato il 10 dicembre nella capitale. A Mosca si è svolta la più vasta manifestazione nel Paese dagli anni Novanta. I giovani si sono organizzati anche in Rete e su Twitter, attraverso l'hashtag #10дек e #10dec, hanno aggiornato in tempo reale dalla piazza. 

Un nastro bianco, il segno della protesta -
Sono almeno 50mila, 100mila secondo gli organizzatori, le persone che hanno aderito alla protesta contro i presunti brogli del voto legislativo del 4 dicembre: una protesta pacifica il cui segno distintivo è stato un nastro bianco. Un colore che le autorità russe temono possa diventare quello di una nuova rivoluzione, come quella arancione filo occidentale in Ucraina che portò all'annullamento del voto presidenziale nel 2004.
"Uscita dalla metropolitana i poliziotti mi hanno vista con indosso il nastro bianco e hanno applaudito" ha scritto su Twitter una giovane moscovita mentre si stava recando al meeting.

Giovani e pensionati in piazza Bolotnaja - I manifestanti hanno sfoggiato palloncini, fiori e nastrini legati alla borsa o al polso, tutti rigorosamente di colore bianco. "Non siamo contro né a favore di nessun partito - racconta Natasha, 23 anni - ma vogliamo solo elezioni libere". "E' un nostro diritto costituzionale - le fa eco Kirill, 30 anni - non
vogliamo rovesciare alcun potere, ma solo andare alle urne convinti che il nostro voto valga qualcosa". Tra i cartelli esposti in tanti si leggevano slogan del tipo "I falsificatori saranno portati in tribunale"; "Abbiamo bisogno di elezioni libere" o "Abbasso il partito dei ladri e dei truffatori" come ormai è chiamata la formazione del premier Vladimir Putin, uscita vincitrice dalle legislative ma con una scarsa maggioranza.
"Fino a poco tempo fa a scendere in piazza erano solo i pensionati - spiega Andrei Mironov, del movimento per i diritti umani Memorial - ora vedere tutti questi giovani fa ben capire che la situazione è cambiata". In strada molti gli studenti e i lavoratori tra i 20 e i 30 anni, ma anche adulti cinquantenni, piccoli imprenditori o liberi professionisti
insieme ad artisti e intellettuali.

Sul palco leader dell'opposizione e artisti -
In piazza Bolotnaja sono intervenuti diversi politici e artisti. Il raduno è stato aperto dal popolare scrittore Boris Akunin o dalla sua collega Liudmila Ulitskaja. Presenti anche i giornalisti Leonid Parfenov e Oleg Kashin (cronista del Kommersant vittima l'anno scorso di un'aggressione compiuta da sconosciuti), ha letto una lettera del blogger Alexei Navalny, al momento in carcere dopo aver partecipato alla manifestazione di lunedì 5 dicembre.
Il gruppo rock Rabfak ha cantato la sua gettonatissima canzone "I nostri manicomi votano per Putin", il rapper Noise Mc ha proposto le sue canzoni politiche. Invitato anche il gruppo rock bielorusso Lyapis-Trubetskoj.

Manifestazioni in tutto il Paese - Ma la protesta non è andata in scena solo a Mosca: ha attraversato 40 città russe. Finora le uniche notizie di fermi arrivano da Khabarovsk: 25-30 persone su una sessantina di manifestanti non autorizzati. Nella "vicina" città portuale di Vladivostok hanno protestato in 500: tra gli slogan dei manifesti "Il pesce puzza dalla testa", "Libertà per le persone arrestate a Mosca", "Prigione per i falsificatori", "Elezioni libere". La città dove la partecipazione è stata più alta è Barnaul, capoluogo del territorio dell'Altai, nella Siberia sud-occidentale: 1000 persone. In un'altra città siberiana, Cita, dove è stato a lungo detenuto l'ex patron di Yukos Mikhail Khodorokovski, la 'bestia nera' di Putin, si sono radunate in piazza 150 persone, anche del partito comunista e di Jabloko: qui la polizia ha fermato alcuni giovani che distribuivano volantini e adesivi.

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