Indignati, la maschera di V per Vendetta fa ricca la Warner

Mondo
v_vendetta_v_vendetta3_getty_1

Il volto del rivoluzionario, adottato da Anonymous, è diventato il simbolo degli indignados. Vendite alle stelle su Amazon e Ebay. I diritti d'immagine sono della multinazionale Usa. E il movimento anticapitalista, senza saperlo, finanzia una corporation

Guarda anche:
Da Tokyo a Zurigo, la protesta pacifica degli indignados
Indignados, dalla Spagna agli Usa la voce della protesta
Le foto delle maschere degli indignati

di Pietro Pruneddu


“I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero avere paura dei popoli”, recita il protagonista di V per Vendetta. E il popolo degli indignados ha fatto sua prima la dottrina e poi il travestimento del rivoluzionario protagonista del film. Da New York a Roma, da Francoforte a Hong Kong: in ogni manifestazione del movimento globale di protesta, migliaia di persone sono scese in piazza con il volto occultato da una maschera (guarda le foto). Quella del cospiratore Guy Fawkes, resa celebre dalla pellicola della Warner.

Il film, uscito nelle sale nel dicembre 2005, è diventato un cult, come la graphic novel da cui è tratto. La vicenda è ambientata in una Gran Bretagna del futuro, in cui governa un regime dispotico che ricorda 1984 di Orwell e al quale si oppone un misterioso rivoluzionario mascherato. Ed è alla sua lotta contro il potere totalitario che si ispirano gli indignati, da Puerta del Sol a Zuccotti Park.

"Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni", dice V citando lo shakespeariano Macbeth in una delle battute simbolo del film. Gli indignados di tutto il mondo hanno scelto la loro maschera e si riconoscono (o meglio si nascondono) dietro quel volto (guarda le foto). Prima di loro la maschera era stata adottata dal gruppo Anonymous. Il collettivo di hackers ha in qualche modo lanciato un simbolo. E il successo commerciale è stato clamoroso, come spiega un articolo del New York Times.

Lo rivelano i dati di Amazon.com, il sito di e-commerce più famoso al mondo. “Abbiamo venduto 100mila maschere di V per Vendetta nel 2010”, spiega Howard Beige, vicepresidente della “Rubie’s Costume”, l’azienda newyorkese che la produce in esclusiva. “Di solito vendiamo 5mila pezzi per ogni maschera. V per Vendetta è di gran lunga la nostra miglior vendita, molto più di Batman, Harry Potter o Darth Vader”. Ma la particolarità è che i diritti d’immagine della maschera appartengono a Time Warner, uno dei maggiori colossi mondiali dell’editoria, imparentata con la Warner Brothers che produsse il film. Di conseguenza, per ogni pezzo venduto (il prezzo su Amazon è di 6 dollari a maschera) la Warner intasca una percentuale che contribuisce ad aumentare gli introiti dell'azienda (stimati in 28 miliardi di dollari nel 2010). 

Nel movimento degli indignati, che "combatte contro il potere delle banche e delle multinazionali che condizionano il processo democratico", spopola quindi una maschera che appartiene a una corporation e viene prodotta in Cina e Messico, con tutto quello che questo comporta anche in termini di condizioni lavorative.

Anche su ebay.com è possibile trovare decine di maschere di V, con prezzi che oscillano tra i 10 e 20 euro. “Secondo i nostri dati, nell’ultimo mese e mezzo sono state vendute 375 maschere di V per Vendetta e al momento ci sono 435 inserzioni dell’oggetto”, spiega a Sky.it una dipendente di ebay. Non sorprende quindi che la maschera bianca con baffi e pizzetto neri sia in cima alla classifica semi-seria che il Time ha dedicato ai travestimenti più attesi per Halloween 2011.

"Da solo un simbolo è privo di significato, ma con un bel numero di persone alle spalle può cambiare il mondo", recita V nel film. Lo ripetono come un mantra anche gli indignati e gli anonymous dietro i loro simboli: le maschere tutte uguali. Viste in un film, comprate su internet e fabbricate in Cina. È la rivoluzione ai tempi di Amazon.

Mondo: I più letti

[an error occurred while processing this directive]