Grecia, via libera al piano di austerità da 78 miliardi

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Varato il pacchetto economico concordato con l’Unione europea e il Fondo monetario internazionale. Previsti nei prossimi tre anni 28 miliardi di euro di tagli e 50 di privatizzazioni. Ancora scontri ad Atene. FOTO E VIDEO

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Dopo giorni e giorni di incertezza e paura, l'Europa tira un sospiro di sollievo. L'approvazione del piano di risanamento 'lacrime e sangue' decisa mercoledì 29 giugno dal parlamento di Atene allontana lo spettro del default della Grecia, apre la strada alla concessione di nuovi aiuti Ue-Fmi e rassicura sulla stabilità dell'eurozona.
Ma il Paese sta pagando un caro prezzo. Le manifestazioni di protesta contro il varo della manovra sono degenerate in scontri con la polizia e atti di vandalismo in molte città causando centinaia di feriti (GUARDA LE FOTO).

Il centro di Atene si è trasformato in un campo di battaglia e il Parlamento è stato assediato per ore.
La luce verde dell'assemblea parlamentare ellenica al piano economico di medio termine è arrivata poco dopo le 15 grazie a 155 voti favorevoli, 138 contrari e cinque astenuti. La strategia varata da Atene per riportare ordine nei conti pubblici prevede, da qui al 2015, tagli delle spese per oltre 28 miliardi di euro ed entrare provenienti dalle privatizzazioni per 50 miliardi.

E' stata data prova di "responsabilità nazionale", hanno commentato con sollievo, in una dichiarazione congiunta, i presidenti del Consiglio Ue Herman Van Rompuy e della Commissione Josè Manuel Barroso.
Il voto del Parlamento è un "importante passo avanti" sulla strada del risanamento dei conti pubblici, ma anche un "vitale passo indietro" rispetto al "grave" rischio di insolvenza.
La soddisfazione dei due presidenti è stata però temperata da una doverosa cautela. "Domani - hanno ricordato - gli occhi dell'Europa saranno ancora puntati su Atene". Perche' il Parlamento sarà chiamato ad approvare il pacchetto di misure necessarie per raggiungere gli obiettivi indicati nel piano. "Un secondo voto positivo - hanno sottolineato Van Rompuy e Barroso - spianerà la strada all'erogazione della quinta tranche", da 12 miliardi, del prestito Ue-Fmi da 110 miliardi di euro concesso a maggio 2010.
E consentirà anche di accelerare la messa a punto del secondo piano di salvataggio Ue-Fmi che potrebbe essere varato l'11 luglio e che dovrebbe mettere a disposizione di Atene altri 110 miliardi di euro.

Più ottimista di Van Rompuy e Barroso è apparso Jean-Claude Juncker, secondo il quale la strada verso la concessione di nuovi aiuti è ormai "spianata".
Per la cancelliera tedesca Angela Merkel il sì del Parlamento ellenico al piano di asuterità rappresenta un passo importante non solo per il futuro del Paese, ma anche per la stabilità dell'euro. Proseguono intanto i contatti tra autorità nazionali e privati (banche, fondi d'investimento, assicurazioni) per mettere a punto le modalità per la loro partecipazione 'volontaria' al nuovo piano di salvataggio.

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