Le vittime del terremoto in Giappone sono almeno 5mila

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Nella sola prefettura di Miyagi i soccorritori hanno ritrovato 2mila corpi. Nelle città colpite mancano cibo, acqua e carburante. Contattati tutti gli italiani, "stanno bene". VIDEO E FOTO

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(in fondo all’articolo tutti i video)

Due nuove esplosioni di idrogeno hanno colpito la centrale nucleare di Fukushima in Giappone, dove le autorità stanno lavorando per evitare perdite e scongiurare una catastrofe nucleare dopo il devastante terremoto e lo tsunami (GUARDA IL VIDEO DELL'ONDA ANOMALA) dell'11 marzo. 

Il timore di fughe radioattive - Nella centrale di Fukushima, infatti, oltre ai problemi al reattore numero 1, dove sabato è avvenuta una deflagrazione che ha fatto crollare un tetto (GUARDA LE FOTO), e a quelli del reattore 3, non si può escludere una fusione nel reattore numero 2 dell'impianto nucleare.
Dopo le esplosioni, ha affermato la società che gestisce l'impianto, la Tepco, sette persone sono date per disperse, tra cui sei soldati delle Forze di Autodifesa, l'esercito giapponese. I feriti sono tre, secondo la società, mentre altre fonti parlano di nove o undici.

Il bilancio delle vittime - Intanto, aumenta il bilancio delle vittime. L'agenzia stampa Kyodo ha riferito che altri 2.000 corpi sono stati rinvenuti sulle coste della prefettura di Miyagi, che ha subito l'impatto peggiore dello tsunami (qui le immagini della zona colpita dallo tsunami). Il bilancio ufficiale è di 5mila morti, ma secondo la tv Nhk potrebbero essere più di 10.000 le vittime di quello che è stato il sisma più devastante mai registrato in Giappone da quando sono cominciate le rilevazioni, 140 anni fa.
Ad aggravare la situazione anche un nuovo allarme tsunami, subito rientrato, e una nuove forte scossa di assestamento di magnitudo 6,2, avvertita anche a Tokyo. L'epicentro è stato individuato nella prefettura di Ibaraki, a circa cento chilometri dal centro della capitale giapponese.

Mancano cibo e acqua -
Nelle città colpite dalla forza dell'onda mancano cibo, acqua e carburante (ASCOLTA LE TESTIMONIANZE), lunghe code si sono formate davanti ai pochi negozi aperti e file ancora più lunghe di veicoli bloccano le strade che portano alle stazioni di rifornimento di carburante. Milioni di persone sono rimaste senza corrente elettrica e si preparano, dopo l'annuncio del premier, al suo razionamento fino a fine aprile in tutto il Paese, a causa del blocco delle centrali nucleari.

Toyota ferma la produzione - La Toyota ha annunciato che terrà chiusi tutti i suoi 12 stabilimenti in Giappone, nella prefettura centrale di Aichi, almeno fino a mercoledì. I tre giorni di stop, a partire da oggi, impediranno di produrre circa 40.000 vetture. Il colosso dell'auto ha spiegato in una nota che la sospensione totale della attività, in scia al sisma che venerdì ha devastato il Giappone nordorientale, è stata decisa per dare la priorità alla sicurezza dei dipendenti e delle loro famiglie.  Lo stop delle attività riguarda anche gli altri marchi del gruppo, tra cui Hino Motors e Daihatsu.

Contattati tutti gli italiani - -
Intanto, l'ambasciata italiana a Tokyo, che continua 24 ore su 24 a monitorare la situazione dei nostri connazionali nel Paese in coordinamento con l'Unità di crisi della Farnesina, è riuscita a stabilire un contatto con tutti i connazionali che risiedono nel nord-est, in particolare nelle prefetture di Miyagi e Iwate. (GLI AGGIORNAMENTI)

Croce rossa: raccolta fondi per il Giappone - La Croce Rossa Italia si mobilita per il sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto e dallo tsunami che hanno devastato il Giappone, attivando una raccolta fondi. I contributi raccolti dalla Cri saranno impiegati per supportare le attività di assistenza a favore delle popolazioni, in stretta collaborazione con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e con il Comitato Internazionale della Croce Rossa.
Le modalità per donare sono: donazione online sul sito www.cri.it - causale "Pro emergenza Giappone"; bonifico bancario causale "Pro emergenza Giappone", Iban IT 19 P 01005 03382 000000200208; conto corrente postale n. 300004 intestato a: "Croce Rossa Italiana, via Toscana 12 - 00187 Roma", causale "Pro emergenza Giappone".

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