La Libia spegne Internet, il paese è in rivolta

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Secondo Human Right Watch i morti degli scontri sarebbero oltre ottanta. Il governo di Tripoli chiude tutti gli accessi alla rete, ma spunta un filmato che mostra le sparatorie contro i manifestanti. GUARDA IL VIDEO

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(In fondo al pezzo tutti i video sulle proteste)

Sarebbero almeno 84 i morti negli ultimi due giorni in Libia per la repressione delle manifestazioni di protesta contro Gheddafi da parte delle forze di sicurezza. Lo rivela un rapporto di Human Rights Watch.  Il procuratore generale libico ha aperto un'inchiesta sulle uccisioni, chiedendo che si indaghi su come sono originate le proteste e sul bilancio delle vittime e che si accelerino le procedure per giudicare i responsabili di omicidi e saccheggi.

Nella notte tra venerdì e sabato, intanto, tutti gli accessi a Internet sono stati bloccati. Come già accaduto in Egitto, quando al culmine della protesta il governo ha chiuso tutti i punti di accesso alla rete, anche il web libico risulta irraggiungibile. Lo riporta l'emittente televisiva Al Arabya. L'obiettivo del leader libico, da 41 anni al potere, sarebbe quello di limitare la  diffusione di notizie sugli scontri in corso tra manifestanti e  polizia e gli appelli ad aderire alla protesta diffusi tramite il Web, mezzo usato anche per chiamare alla rivolta in Tunisia e in Egitto. Al Arabiya cita come fonte Arbor Networks, una compagnia di  monitoraggio di Internet con sede negli Stati Uniti, secondo cui il  collegamento a Internet in Libia è stato definitivamente interrotto  dalle due di sabato notte.

Per la ong Human Rights Watch i morti per la repressione in Libia sono stati soprattutto a Bengasi, capoluogo della Cirenaica tradizionalmente ostile a Gheddafi. Venti persone sono state uccise giovedì 17 febbraio, 35 venerdì. Sempre giovedì secondo la ong erano state uccise 23 persone ad Al Baida, 3 ad Ajdabiya e 3 a Derna, tutte città dell'est come Bengasi. Un video diffuso sul sito del gruppo di opposizione Almanara mostra l'uccisione di uno dei manifestanti di Al Baida, colpito alla testa da una fucilata (il video è visibile qui sopra, senza il drammatico finale)

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