Tutto quello che c'è da sapere su Wikileaks e Julian Assange

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Ecco come funziona e come si finanzia l'organizzazione che sta mettendo in imbarazzo le diplomazie di tutto il mondo. Breve guida alla consultazione dei cables, i dispacci pubblicati sul web

di Carola Frediani

Cos'è Wikileaks?
E' un'organizzazione internazionale no profit la cui missione è pubblicare documenti, coperti da segreto, di rilevanza etica, politica e storica. Le informazioni arrivano da fonti protette da anonimato. Il nome Wikileaks è composto da "leaks", che significa fuga di notizie, e "wiki", termine di origine hawaiana che indica i siti "i cui contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che vi hanno accesso". L’esempio più famoso di wiki è l'enciclopedia Wikipedia con cui però Wikileaks non ha nulla da spartire.

Chi ha fondato Wikileaks?
Nata nel 2006 per iniziativa di un gruppo di giornalisti, dissidenti cinesi e hacker, Wikileaks è guidata dall'australiano Julian Assange (intervistato da Sky.it la scorsa estate). Ma non mancano hacker statunitensi: il più noto è Jacob Appelbaum. Recentemente alcuni attivisti di Wikileaks si sono staccati in polemica con Assange, accusato di essere accentratore e troppo concentrato sugli Stati Uniti. Assange è ricercato dall’Interpol perché accusato di stupro, il mandato internazionale è stato emesso dalla Svezia.

Come funziona Wikileaks?
Chiunque può sottoporre documenti in modo anonimo al sito di Wikileaks. I materiali, la loro rilevanza e autenticità, sono esaminati da un gruppo di lavoro. Non si sa con precisione quante persone ci lavorino a tempo pieno, anche se in un'intervista dello scorso gennaio Assange ha parlato di 5 persone. Alle quali si devono però aggiungere centinaia di volontari che contribuiscono occasionalmente. Al momento il sito non accetta più nuovi materiali, ufficialmente perché in via di ristrutturazione.

Come si finanzia Wikileaks?
Secondo le stime di Assange e di altri membri dell’organizzazione, il costo di manutenzione della struttura si aggira sui 200mila dollari all'anno. Una cifra che lieviterebbe fino a 600mila dollari se si dovessero pagare le persone che ci lavorano. In passato Wikileaks ha ricevuto sostegno economico anche da grandi media, come per esempio l'Associate Press e il Los Angeles Times. Tuttavia sul finanziamento di Wikileaks non sono mancate le polemiche. Secondo molti osservatori, infatti, il meccanismo di raccolta fondi non sarebbe affatto trasparente come la missione stessa del sito farebbe pensare. Per Assange questa opacità è necessaria alla stessa sopravvivenza dell’organizzazione e per evitare ritorsioni verso i finanziatori e i partner tecnologici.
I soldi arrivano da donazioni private - chiunque può contribuire online, recentemente è stato attivato anche un fondo specifico per la difesa legale di Julian Assange - e attraverso l'autofinanziamento dei suoi membri. Al cuore della struttura economica di Wikileaks c’è la Wau Holland Foundation, una fondazione tedesca che per legge non può rivelare i nomi dei donatori. L’offerta media che arriva alla fondazione è di circa 20 euro e viene raccolta tramite sistemi di pagamento online. Proprio da Paypal, però, colosso di protezione dei pagamenti on line, è arrivato lo stop alle donazioni. L'azienda, in un comunicato diffuso sul suo sito, ha annunciato che non sosterrà più i trasferimenti di denaro verso il sito di Assange. La motivazione, precisa il più diffuso sistema di pagamenti web, è che "Wikileaks ha violato la nostra policy, perché non possiamo essere utilizzati per sostenere attività che incoraggiano, promuovono o facilitano attività illegale”.
Nel 2010 la fondazione avrebbe raccolto 1 milione di dollari. Ora, anche per placare le polemiche, Wikileaks ha annunciato entro la fine dell’anno un rapporto che dettaglierà molte delle sue spese.

Dove si trova Wikileaks?

Non ha una sede fissa né un quartier generale. I suoi server sono sparsi per il mondo, anche se quello centrale risiede in Svezia, paese scelto per la legislazione particolarmente protettiva nei confronti della libertà di stampa. Wikileaks ha un suo sito web a cui, fino a poco tempo fa, si potevano inviare documenti ritenuti interessanti. L'organizzazione è particolarmente attiva anche su Twitter (qui vengono annunciate le rivelazioni o commentate le reazioni alle stesse) e su Facebook.

Quali informazioni ha pubblicato Wikileaks?
Il sito in passato ha svelato casi di corruzione in Kenya, piani per rovesciare il governo somalo, le procedure usate a Guantanamo. Nel 2010 Wikileaks ha rilasciato 90mila documenti sulla guerra in Afganistan e 400mila sull'Iraq. Oltre a un video che mostra l'uccisione di civili a Baghdad da parte di un elicottero Apache americano.

Perché adesso tutti parlano di Wikileaks?
A partire dallo scorso 28 novembre l'organizzazione ha iniziato a pubblicare 251.287 cablogrammi (cables) diplomatici provenienti dalla intranet del Dipartimento di Stato Usa. Si tratta di documenti che stanno mettendo in grande imbarazzo i leader mondiali: è il cosiddetto "Cablegate" (da Watergate). Wikileaks si è accordata con alcune testate internazionali, che hanno ottenuto l'esclusiva e che stanno pubblicando in modo autonomo le informazioni ricevute: si tratta di The Guardian, di Der Spiegel, di The New York Times, di El Pais e di Le Monde.

Cosa sta pubblicando Wikileaks?
Si tratta di dispacci inviati da 274 ambasciate, consolati e missioni diplomatiche statunitensi sparse per il mondo. I documenti si riferiscono soprattutto agli ultimi 3 anni, ma possono andare anche molto più indietro nel tempo, fino al 1966. I più recenti risalgono al febbraio 2010. Su 251.287 documenti, 15.652 sono classificati come segreti. Sul sito di Wikileaks finora ne sono stati pubblicati una minima parte, gli altri saranno rilasciati progressivamente nei prossimi mesi. Tutta questa documentazione era disponibile sulla rete di comunicazione interna del ministero della Difesa Usa, la Siprnet. Ai documenti, secondo alcune stime, avevano accesso fino a 3 milioni di persone, soprattutto militari.  

Come ha fatto Wikileaks a procurarsi i cables?
Secondo i militari Usa, all'origine della fuga di notizie ci sarebbe un soldato americano, Bradley Manning, 22 anni, che si sarebbe vantato online con un hacker - che poi lo ha denunciato - di aver sottratto i materiali. Manning avrebbe usato un cd della cantante pop Lady Gaga e, fingendo di ascoltare musica, avrebbe copiato di nascosto i documenti. Ora Bradley, detenuto e sotto processo, rischia la corte marziale.

Dove posso trovare questi documenti?
I cablogrammi sono in via di pubblicazione su un sito che Wikileaks ha creato per l'occasione, sui siti delle testate giornalistiche coinvolte e su una serie di applicazioni create da terzi per navigare meglio nel materiale. A causa di attacchi informatici il sito è spesso irraggiungibile.

Come faccio a cercare tra i documenti?
Sul sito messo a punto da Wikileaks si possono fare ricerche sui documenti per data, luogo, argomento, organizzazione, o anche per livello di riservatezza.
Ecco un esempio di cablogramma (riguarda le relazioni Italia- Russia). Inoltre, si possono fare delle semplici ricerche testuali su un altro sito, Rpgp.org/cable, messo in piedi da un informatico anonimo che ha creato un archivio con tutti i documenti. Ovviamente è anche possibile fare delle ricerche attraverso Google e il suo comando “site”. Basta scrivere nella finestra di ricerca: site:cablegate.wikileaks.org e la parola chiave. Ad esempio, ecco i risultati se si si scrive "Berlusconi" (site:cablegate.wikileaks.org berlusconi). Un altro modo per informarsi sui documenti di Wikileaks sono i siti dei giornali che si sono accordati con l'organizzazione di Assange per avere una sorta di esclusiva. Il settimanale Newsweek ha elencato tutti i modi per consultare i documenti.

Come faccio a trovare i documenti sui siti dei giornali?
Il quotidiano britannico Guardian ha messo a punto una mappa interattiva, assieme a una serie di articoli e a una selezione dei documenti suddivisi per paese, regione e persona, visionabili anche in ordine cronologico. Anche il tedesco Der Spiegel ha creato una mappa interattiva che si può facilmente scorrere per data. La mappa dello spagno El Pais evidenzia invece il numero di documenti pubblicati e relativi a ogni singolo paese, mentre The New York Times ha una sezione dove ha pubblicato una selezione di documenti dai quali ha eliminato alcuni nomi per proteggere la sicurezza di diplomatici o la privacy di privati cittadini. Anche Le Monde ha messo online una specifica sezione dedicata ai documenti di Wikileaks.

Quali e quanti sono i documenti che parlano dell'Italia?
Secondo Wikileaks (e il Guardian, che ha una bella mappa sull'origine geografica dei cablogrammi), i dispacci provenienti dall’ambasciata americana a Roma sono 2890: 1271 non riservati, 1364 confidenziali, 255 segreti. Alcuni sono già accessibili sul sito di Wikileaks e dei principali siti di informazione.



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