Elezioni americane, Obama perde la Camera ma non il Senato

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I repubblicani conquistano un'ampia maggioranza in uno dei rami del congresso, ma non sfondano nell'altro. Trionfo del Tea Party. Il presidente chiama gli avversari: "Sono pronto a lavorare con voi per trovare un terreno comune"

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Il partito repubblicano all'opposizione negli Stati Uniti ha conquistato con decisione la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, mentre il Senato rimane di stretta misura in mano ai democratici del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in base ai risultati parziali e alle proiezioni delle tv americane.
Non c'è stato, quindi, il maremoto che alcuni prospettavano, anche se per l'opposizione repubblicana si tratta di un ottimo risultato, visto che alla Camera potrebbero aver registrato una vittoria senza precedenti.
Tra le novità, c'è l'ingresso al Senato e alla Camera dei Tea Party antitasse, che conquistano anche la South Carolina, dove è stata eletta Governatore Nikki Haley, appoggiata dall'ex candidata vicepresidente Sarah Palin.

Almeno cinquanta i seggi repubblicani alla Camera - I seggi conquistati dai repubblicani alla Camera sarebbero oltre una cinquantina (ne erano necessari 39 per ottenere la maggioranza), e secondo AbcNews potrebbero essere addirittura tra i sessanta e i settanta. Al Senato ne conquisterebbero invece sei-sette, tre-quattro in meno cioé dei dieci necessari per prenderne il controllo.
Alla Camera la speaker Nancy Pelosi verrà quindi sostituita dal capogruppo repubblicano John Boehner, al quale Obama ha già telefonato per congratularsi: secondo la Casa Bianca il presidente si è detto "pronto a lavorare con i repubblicani per trovare un terreno comune, far avanzare il paese e prendere decisioni per il popolo americano".

Trionfo dei Tea Party - Al Senato rimane alla guida il capogruppo democratico Harry Reid, che in Nevada ha battuto Sharron Angle, vicina ai Tea Party. Proprio i Tea Party, l'ala più radicale del Partito Repubblicano, hanno registrato in queste ore le prime significative vittorie. In Kentucky è stato eletto con circa il 55% dei voti Rand Paul, figlio dell'ex candidato presidenziale della destra libertaria Ron Paul, mentre in Florida Marco Rubio, di origini cubane e una delle stelle emergenti tra i repubblicani (un fatto che lo sta rendendo più moderato), ha registrato un vero e proprio trionfo. Non è andata bene invece a Christine O'Donnell in Delaware. La candidata dei Tea Party, che si era detta tra l'altro contraria alla masturbazione oltreché alle tasse troppe elevate, è stata sbaragliata dal democratico Christopher Coons.

L'ex seggio di Obama diventa repubblicano - Per Obama, almeno due risultati sono imbarazzanti: il suo ex seggio senatoriale dell'Illinois è stato conquistato dal repubblicano Mark Kirk e il Governatore uscente dell'Ohio, uno Stato chiave, è stato bocciato. In ambedue i casi, l'inquilino della Casa Bianca si era impegnato in prima persona.
La California, infine. Ce l'ha fatta Barbara Boxer, una delle senatrici democratiche più agguerrite, che ha battuto Carly Fiorina, l'ex numero uno della Hewlett Packard. L'altra candidata businesswoman repubblicana, la miliardaria Meg Whitman, ex numero uno di eBay, non è riuscita a conquistare la poltrona di Governatore, andata al democratico Jerry Brown, che era già stato primo cittadino del Golden State a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, dopo Ronald Reagan.

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