India: il maltempo fa 70 morti e devasta il paese di Terzani

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Una zona nello stato indiano dell'Uttarakhand colpita dalle piogge
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Le piogge monsoniche hanno colpito in particolare lo stato himalayano dell'Uttarakhand. Tra le vallate coinvolte dal disastro c'è quella di Almora, località turistica nota per essere stato l'ultimo rifugio dello scrittore

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Oltre 70 persone sono morte tra domenica e lunedì a causa di piogge monsoniche record che si sono abbattute nel nord-ovest dell'India, in particolare nello stato himalayano dell'Uttarakhand. Il maltempo è ritornato a colpire anche il Pakistan dove sono stati inondati altri villaggi nel delta del fiume Indo.

Tra le vallate più colpite dal disastro c'è quella di Almora, località turistica nota per essere stato l'ultimo rifugio in India dello scrittore Tiziano Terzani prima di morire nel 2004 nella sua casa di Orsigna. Da qui scriveva nel gennaio 2002: "Mi piace essere un corpo che invecchia. Posso guardare le montagne senza il desiderio di scalarle".

Le precipitazioni, le più abbondanti negli ultimi 40 anni, hanno causato frane e smottamenti spazzando via diversi villaggi e distruggendo case, strade e ponti. Difficili i soccorsi nella regione che e' ancora isolata e dove sono previste nuove piogge nelle prossime 48 ore, secondo l'ufficio meteorologico indiano. Diverse decine di migliaia di persone sono state costrette a sfollare anche nei pressi di Haridwar, la città sacra agli induisti per i bagni nel Gange e Rishikesh, capitale dello yoga e della meditazione resa famosa dai Beatles.

Il governo di New Delhi ha inviato l'esercito per soccorrere gli alluvionati e per riparare le strade. Si temono che molti siano ancora sepolti nel fango o nelle macerie degli edifici crollati. Secondo i media locali, negli ultimi due giorni solo ad Almora ci sono stati 33 morti. Smottamenti e frane hanno reso inaccessibili le strade, bloccato la ferrovia e causato l'interruzione di corrente elettrica e telefoni.

La località himalayana, che sorge a 400 chilometri a nord di New Delhi, era diventata il "rifugio" di Terzani dopo la scoperta della sua malattia. Aveva deciso di lasciare la caotica New Delhi per ritirarsi, durante le soste dei suoi viaggi, nella pace di una piccola baita in stile tibetano nella foresta di Binsar, a una trentina di chilometri dal paese.

La zona è nota per il panorama mozzafiato sui ghiacciai del Nanda Devi, che con i suoi 7.816 metri è la seconda più alta montagna indiana. "L'esistenza qui è semplicissima - raccontava - Scrivo seduto sul pavimento di legno, un pannello solare alimenta il mio piccolo computer, uso l'acqua di una sorgente a cui si abbeverano gli animali del bosco - a volte anche un leopardo -,faccio cuocere riso e verdure su una bombola a gas attento a non buttare via il fiammifero usato" (da "Lettere contro la guerra", 2002).

Il maltempo continua anche nel vicino Pakistan flagellato dalle devastanti inondazioni di luglio e agosto che hanno colpito circa 20 milioni di persone, distrutto 1,7 milioni di case e ucciso 1.700 persone, secondo dati Onu. Nella provincia meridionale del Sindh, nel delta dell'Indo, proseguono gli allagamenti. Nel fine settimana decine di migliaia di residenti sono stati evacuati per il rischio di tracimazione della diga di Mangla, mentre dalle Nazioni Unite è arrivato un richiamo alla comunità perché risponda all'appello per aiuti record da due miliardi di dollari lanciato venerdì scorso.

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