In mare quasi 5 milioni di barili di petrolio

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In this May 6, 2010 photo released by the U.S. Navy, oil is seen from an aerial view at the Deepwater Horizon oil spill off the coast of Mobile, Ala. (AP Photo/U.S. Navy, Mass Communication Specialist 1st Class Michael B. Watkins)

Questi i numeri della marea nera che dal 20 aprile, da quando è esplosa e affondata la piattaforma di Bp nel Golfo del Messico, minaccia gli Usa. Intanto inizia l'operazione Static Kill con l'obiettivo di eliminare definitivamente la perdita di petrolio

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MAREA NERA, QUANDO IL PETROLIO TERRORIZZA LE COSTE

Sono circa 4,9 milioni i barili di greggio versati dal pozzo Macondo da quando, il 20 aprile, è esplosa e affondata la piattaforma di Bp nel Golfo del Messico. Le stime, basate su accurati calcoli scientifici, sono state diffuse dal governo degli Stati Uniti. L'ammiraglio in pensione della Guardia Costiera, Thad Allen, responsabile del governo per il coordinamento della risposta alla marea nera, ha incaricato un gruppo di scienziati di rivedere le stime precedenti sulla base di nuove misure della pressione e di analisi dei dati. La cifra è "la più precisa realizzata finora e ha un margine d'errore in più o in meno del 10 per cento", si legge in un comunicato.
Il rapporto rivela che, subito dopo l'incidente, fuoriuscivano 62mila barili al giorno, ma prima dell'installazione il 15 luglio del tappo di contenimento che ha permesso di chiudere temporaneamente la falla, la quantità era scesa a 53mila barili giornalieri.

La Bp ha annunciato intanto che un test cruciale prima della chiusura definitiva del pozzo Macondo, tramite Static Kill, ha dovuto essere ritardata a causa di un problema tecnico. L'operazione inizierà comunque in giornata. In un breve comunicato, l'azienda petrolifera ha spiegato che "durante gli ultimi preparativi per iniziare le prove di iniezione (di fango nel pozzo) è stata scoperta una piccola perdita idraulica" in uno dei sistemi di controllo. La multinazionale britannica prevede comunque di riuscire a realizzare i test il 3 agosto, quando la perdita sarà riparata. L'operazione Static Kill punta, mediante l'ineizione di cemento e fango, a spingere il petrolio nel bacino sottostante, un deposito situato 4mila metri sotto la superficie marina. E' il primo dei due interventi previsti per mettere fine a quello che è il peggior disastro ambientale della storia Usa.

Thad Allen, l'ammiraglio in pensione che guida la 'macchina' dell'amministrazione Usa contro la marea nera nel Golfo del Messico, ha spiegato che i test dureranno circa quattro ore e, a seconda dei risultati, si darà il via poi a Static Kill; un'operazione che dovrebbe prolungarsi per 33-61 ore. Il pozzo è stato temporaneamente chiuso a metà luglio, ma Static Kill dovrebbe essere la soluzione definitiva per la falla che, secondo il governo degli Stati Uniti, ha rilasciato quasi 5 milioni di barili di petrolio nelle acque da fine aprile.

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