Love Parade: le voci e la rabbia di chi ne è uscito vivo

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Soccoritori al lavoro dopo che la ressa ha provocato 15 vittime e centinaia di feriti alla Love Parade
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"Un'ora prima della strage avevamo avvertito la polizia che la ressa poteva uccidere" racconta un ragazzo. "C'erano troppe barriere, i passaggi erano troppo stretti" denuncia un altro. "Abbiamo dovuto continuare a suonare" spiega il Dj. LE TESTIMONIANZE

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"Non riuscivamo a respirare" - Un testimone della tragedia alla Love Parade di Duisburg ha dichiarato di aver avvertito la polizia del rischio di un disastro 45 minuti prima dell'incidente.
"Eravamo in mezzo al tunnel. Sempre più gente cercava di entrare - ha detto un giovane 21enne di nome Fabio all'agenzia stampa Dpa - eravamo quasi arrivati all'uscita, ma la folla non riusciva ad avanzare. Con la mia fidanzata siamo tornati indietro, riuscivamo a malapena a respirare. Abbiamo dovuto farci largo a gomitate. Abbiamo avvertito la polizia che si poteva scatenare un panico di massa. Questo circa 45 minuti prima dell'incidente".

Dentro e fuori dall'inferno - "Sono entrato ed uscito dall'inferno, non posso ancora capire quello che è successo, la gente cadeva sulla testa degli altri". Così ricorda quei momenti terribili dentro il tunnel della morte a Duisburh, Martin Hahn, un ragazzo di 27 anni che ieri è riuscito ad uscire vivo da quell'inferno. E che oggi è tornato di fronte all'entrata di quella galleria per deporre una rosa bianca alla memoria dei 19 ragazzi come lui che invece non sono riusciti ad uscirne. E Martin non è l'unico ad essere tornato oggi di fronte al tunnel della morte per piangere e continuare a chiedersi il perché di una tragedia che rimane ancora inspiegabile. Molti piangono, depongono fiori, qualcuno attacca un cartello con una preghiera o con una domanda, "Perché?", all'ingresso di quella galleria che ha un'altezza appena di 3,8 metri eppure era stata scelta come via d'ingresso principale del festival che, secondo la stampa, ha attirato oltre un milione di persone. "Il tunnel stava scoppiando, era troppo pieno, io ero sul punto di svenire" racconta Maja Jakov, di 32 anni. "Ieri eravamo qui a festeggiare ed invece ora siamo nel lutto" aggiunge prima di allontanarsi.

La musica è andata avanti - La maggior parte dei partecipanti al festival techno ha continuato ad ignorare per ore quanto fosse successo anche perché la rete di telefonia mobile è entrata in tilt per le numerose chiamate, ha riferito Frank Kopatschek, portavoce della municipalità di Duisburg. A oltre sette ore dalla strage c'era ancora una folla inconsapevole che ballava al ritmo martellante della musica techno.

Il dj: mi hanno chiesto di continuare a suonare - Anche dopo che si era diffusa la notizia della drammatica strage nel tunnel gli organizzatori della Love Parade hanno chiesto ai Dj di continuare con la festa e con la musica. E' quanto ha raccontato alla Bbb un dj  britannico, Mark Knight. "Gli organizzatori sono stati chiari, ci hanno detto che lo show doveva andare avanti, non potevamo fermarci per paura di altre ondate  di panico e le sue conseguenze" ha detto Knight. "Moltissime persone hanno continuato ad essere completamente all'oscuro di quanto fosse successo, era una situazione assolutamente surreale". Il festival è andato avanti per circa cinque ore dopo la tragedia.

"Gli organizzatori hanno ringraziato per la splendida giornata!" -
Ma il fatto che la gente abbia continuato a ballare ha scatenato proteste e talvolta rabbia.
"E' pazzesco, la festa è proseguita!", dice indignato Lubbert, 31 anni, di Hannover. "Tutti hanno continuato a ballare, anche quelli che avevano perso un amico", continua il giovane, arrabbiato perché gli organizzatori alla fine dai microfoni hanno ringraziato il pubblico "per la splendida giornata". "L'organizzazione era carente. Non c'era molto da bere se non alcol. E anche se il parco era pieno, hanno continuato a far arrivare gente", denuncia Patrick, 22 anni.

"C'erano troppe barriere, i passaggi erano stretti" -
Molti alla Vecchia stazione di Duisburg, dove si è svolto il festival di musica techno, sono ancora scioccati: "Ho visto i morti. Altri erano ancora vivi ma incoscienti". Sono queste le parole di un ragazzo, tra i migliaia ad aver partecipato alla Parade. "Sono arrivato al tunnel verso le 17. C'erano troppe barriere, i passaggi erano troppo stretti per essere superati agevolmente", ricorda Alexis, 28 anni, di Wuppertal. "Delle ragazze sono svenute per il troppo caldo. Era pazzesco. La polizia stava su delle scale e cercava di tirare fuori la gente. Alcuni hanno provato a distruggere le barriere. E' stato terribile, il caos", ha aggiunto Alexis, che insieme ad altri nove amici ha poi rinunciato a seguire l'evento. "Ho fatto un corso di pronto soccorso, ho cercato di aiutare un po'".

"Non sapevo nulla su quanto era successo" - Non si è accorta di niente, dice una ragazza. "Agli altoparlanti non hanno dato la notizia". Poi, sollevata accenna un sorriso: "Per fortuna noi stiamo bene". 

"I miei genitori mi hanno chiamato e mi hanno messo in guardia" - "Ero alla Parade. Ho sentito solo voci su quello che era successo. La musica era alta - dice un giovane - Poi mi hanno chiamato i miei genitori".


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