Thailandia nel caos, sale il numero delle vittime

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Ancora scontri a Bangkok: morti e feriti. I militari cercano di riprendere il controllo del quartiere commerciale della capitale, occupato da due mesi dalle “camicie rosse” che chiedono al premier di indire nuove elezioni. VIDEO E FOTO

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La Thailandia è nel caos. E' salito a 10 morti e 125 feriti il bilancio degli scontri a Bangkok tra le "camicie rosse" e l'esercito thailandese. Lo hanno riferito fonti ospedaliere. I militari stanno avanzando per riprendere il controllo del quartiere commerciale della capitale, occupato da due mesi dai sostenitori del magnate in esilio Thaksin Shinawatra che chiedono al premier Abhisit Vejjajiva di indire nuove elezioni.

Tra le persone ferite ci sono anche tre giornalisti, due thailandesi e un canadese che lavora per l'emittente France 24. E' stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco a una gamba mentre si trovava tra esercito e manifestanti e aveva in mano una videocamera.

Nelle aree di Bangkok che sono state evacuate sono risuonate esplosioni, ma la polizia ha detto che si trattava di spari in aria per spaventare le camicie rosse, che non vogliono abbandonare le loro posizioni. I soldati sono avanzati verso i manifestanti usando lacrimogeni e sparand proiettili di gomma, ma testimoni hanno riferito che si è trattato di proiettili veri.
"Ci vogliono intrappolare, ma combatteremo fino alla fine, fratelli e sorelle", ha detto uno dei leader della protesta, Nattawut Saikua, ad una folla folla di circa 10.000 persone.

L'azione dei soldati giunge dopo i violenti scontri di giovedì sera, in cui è morta una persona ed è stato gravemente ferito con un colpo d'arma da fuoco alla fronte uno dei leader della protesta, il generale Khattiya Sawasdipol. L'esercito è intervenuto dopo che il primo ministro Abhisit Vejjajyva ha intimato ai manifestanti del Fronte unito per la democrazia contro la dittatura (Udd), vicini all'ex premeir in esilio Thaksin Shinawatra, di sgomberare l'area occupata sin dal 3 aprile. Vejajyva ha anche ritirato l'offerta di elezioni anticipate al 14 novembre, dato che i manifestanti non hanno rinunciato alla protesta, e ordinato l'estensione dello stato d'emergenza ad altre provincie del paese.

La crisi, nella quale sono morte 31 persone e 1.400 sono rimaste ferite dall'inizio delle proteste in aprile, ha paralizzato alcune parti di Bangkok.

Intanto, il Ministero degli Esteri italiano ha comunicato ai turisti del nostro paese in vacanza in Thailandia di non recarsi a Bangkok: lo ha reso noto il titolare della Farnesina, Franco Frattini.  In Thailandia, ha aggiunto, è "assolutamente urgente una trattativa perché la situazione sta diventando insostenibile". E ha concluso: "Guardiamo con preoccupazione a questi sviluppi della situazione. Abbiamo ascoltato le parole del Governo thailandese che afferma di non voler continuare con queste azioni, ma di voler avviare una trattativa con i gruppi di opposizione".

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