Grecia: primo giorno di sciopero dei dipendente pubblici

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Cresce la protesta contro le misure di austerity varate dal governo. Ad Atene un centinaio di militanti del Partito Comunista ha occupato, con bandiere rosse e striscioni, l'area del Partenone. FOTO e VIDEO

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Dopo l'accordo dei ministri dell'Eurogruppo sul piano d'auti da 110 miliardi di euro la Grecia sarà pure in salvo, ma gli abitanti del Paese ellenico non ne vogliono sapere. Per poter accedere agli stanziamenti europei, il governo Papandreou ha dovuto mettere a punto un duro piano di risanamento su base triennale, che prevede tagli per 30 miliardi di euro grazie a nuove strette su salari e pensioni, a un aumento delle tasse e a un'imponente riforma previdenziale.

E così, a un giorno dall'annunciata ricetta anti-crisi, i Greci sono scesi in piazza. A dar inizio ufficiale alla protesta i dipendenti pubblici, che incroceranno le braccia per 48 ore. Domani s'uniranno a essi i lavoratori del settore privato paralizzando aerei, treni, trasporti urbani, scuole, ospedali, banche e uffici pubblici in quello, che è il terzo sciopero generale dell'anno. Intanto, dalle prime ore del 4 maggio, un centinaio di militanti del sindacato comunista Pame ha simbolicamente occupato l'Acropoli ateniese, sulla quale hanno apposto grandi striscioni recanti la scritta "Popoli d'Europa sollevatevi". Per pochi minuti i manifestanti e la polizia in tenuta antisommossa sono venuti a contatto, la tensione però non è degenerata in scontri come nei giorni scorsi.

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