Gli archivi ritrovati della Seconda guerra mondiale

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Interviste inedite e filmati esclusivi. History Channel, canale 407 di Sky, racconta il conflitto attraverso le testimonianze di soldati, infermiere e giornalisti. Dodici storie di persone che sono state travolte dalla guerra. In onda fino al 15 aprile

“Avvolgono la cioccolata in carta igienica e la nascondono sotto le lenzuola o i materassi. Non riescono a credere che più tardi ne avranno dell’altra”. È la testimonianza di June Wandrey, infermiera ventiduenne del Wisconsin. Nella primavera del 1945 ha assistito i 32 mila sopravvissuti del campo di concentramento di Dachau, in Germania. “Capisco pochissime parole – racconta –. Ma quando faccio qualcosa per farli stare meglio, la loro gratitudine mi spezza il cuore”.

Quella di June è una delle dodici storie al centro di World war II – Gli archivi ritrovati, una serie di documentari in onda su History Channel. Dieci episodi per raccontare la Seconda guerra mondiale attraverso le parole di chi l’ha vissuta in prima persona. Infermiere, soldati e giornalisti la cui esistenza, tra il 1939 e il 1945, è stata sconvolta dal conflitto. Le testimonianze sono tratte da interviste esclusive o da diari personali. I militari Usa non potevano tenerli, è per questo che sono rimasti nascosti per tanto tempo. Un lavoro di ricerca durato due anni ha portato alla luce più di 3 mila ore di pellicola. Filmati inediti a colori, spesso restaurati con le moderne tecniche di digitalizzazione.

Tra i protagonisti dei prossimi episodi (martedì 13, mercoledì 14 e giovedì 15 aprile alle 21 e alle 22) ci sarà il soldato Rockie Blunt. Batterista jazz, si arruola nell’esercito soprattutto col desiderio di portare a casa qualche souvenir nazista. Ma quando alla fine di aprile del 1945 entra in un campo di concentramento, come mostra il video estratto dall'ultima puntata, dice: “Ora so perché siamo qui”.

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