Russia, i ribelli del Caucaso tornano a colpire

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Nuovo attacco kamikaze del movimento terrorista, legato agli attentati nella metro di Mosca. Obiettivo, questa volta, una caserma della polizia in un paese vicino alla capitale dell'Inguscezia. Due le persone decedute

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Due esplosioni sono avvenute, il 5 aprile, a Karabulak, ubicato a 20 km da Magas, capitale dell'Inguscezia. Un kamikaze s'è fatto esplodere all'ingresso d'una caserma di polizia, uccidendo due agenti. Benché il suo corpo sia stato dilaniato dalla deflagrazione, il kamikaze era un 30enne coi capelli lunghi, di cui si potrebbe presto conoscere l'identità. Non ha, invece, provocato vittime la seconda esplosione, causata da un ordigno nascosto in un'auto parcheggiata nei pressi del commissariato, dove s'è fatto saltare in aria l'attentatore. 
Intanto proseguono le indagini per individuare i responsabili delle recenti stragi di Mosca e Kizlyar. Gli inquirenti sembrano essere d'accordo sull'autoproclamato "emiro del nord Cuacaso" Doku Umarov quale mandante degli attentati.  Per quel che riguarda invece gli esecutori materiali, s'è giunti a identificare la seconda "fidanzata di Allah", che s'è fatta esplodere nella metropolitana di Mosca. Si tratta della 28enne Maryam Sharipov, un'insegnante d'informatica, cui ben pochi avrebbero pensato per il suo atteggiamento tollerante e moderato. Maryam era però sposata con un guerrigliero, il cui cognome, Magomedov, richiama fra l'altro quello del marito di Dzhannet, l'altra kamikaze di Mosca.

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