Haiti, rientrati a Roma i primi 13 italiani

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Sono atterrati all'aeroporto di Ciampino con un falcon dell'Aeronautica. Parlano della distruzione di Port au Prince, che definiscono "un inferno", ma anche della voglia di tornare. Frattini: i connazionali ancora dispersi sono 12

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E' atterrato il Falcon dell'Aeronautica militare che ha riportato in Italia 13 nostri  connazionali scampati al sisma di Haiti. I 13 italiani, tra cui 3 bambini, sono stati accolti sulla pista di Ciampino dal sindaco di Roma Alemanno e sono stati condotti all'interno del terminal della sezione militare dell'aeroporto. "E' una situazione disastrosa" hanno detto ai microfoni di SKY TG24. E ancora: "E' bastato un minuto a cambiare completamente le nostre vite". Ma in loro resta la voglia di tornare ad Haiti.

I nostri connazionali ancora dispersi sono 12, come ha precisato oggi il ministro degli Esteri Franco Frattini.
Tra questi sono tre quelli per i quali si teme maggiormente: due funzionari dell'Onu, forse sepolti dalle macerie dell'hotel Christopher (quartier generale delle Nazioni Unite a Port-au-Prince), e un uomo che sarebbe rimasto intrappolato in un supermercato crollato. I primi due sono Guido Galli, agronomo di 45 anni, che, secondo quanto confermato dalle Nazioni Unite alla sorella Francesca a Firenze, si trovava al Christopher per una riunione quando tutto è crollato, e Cecilia Corneo, 39 anni - la cui famiglia risiede ad Arona -, data per 'missing' dallo staff Onu. Il terzo sarebbe invece Antonio Sperduto, di origine irpina.

Oltre 190 italiani invece gli italiani ormai contattati, come ha reso noto oggi il ministro Frattini, sottolineando che "la nostra unità di cooperazione permanente e la Protezione Civile sono stabilmente ad Haiti e continuano il loro lavoro".
Il titolare della Farnesina, al suo rientro dalla missione in Africa, ha anche annunciato: "Siamo disponibili fin da ora a cancellare il debito che Haiti ha verso l'Italia e che ammonta a 40 milioni di euro. Vogliamo dare immediatamente questo riconoscimento  perché ci rendiamo conto che è un primo modo per aiutare l'inizio della ricostruzione".

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