Fmi: “Guerra e Covid pesano sull’economia, il peggio in arrivo”. Ecco le stime

Economia
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Il Fondo monetario internazionale prevede un rallentamento nella crescita globale, che scenderà al 2,7%: il livello più basso dal 2001 (fatta eccezione per la crisi finanziaria globale e la fase acuta del Covid). Il Pil dell’Italia è visto in salita nel 2022, ma in discesa nel 2023. Rallenta la Cina: dopo il +8,1% del 2021, il Pil del Paese è atteso in salita quest'anno solo del 3,2% e il prossimo del 4,4%

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Secondo il Fondo monetario internazionale nel 2023 la crescita globale “rallenterà al 2,7%, con un 25% di probabilità che scenda sotto il 2%". Così ha riferito il capo economista Pierre-Olivier Gourinach: stando al Fmi, quindi, il peggio non è ancora arrivato. Il 2,7% è il "profilo di crescita più debole dal 2001 fatta eccezione per la crisi finanziaria globale e la fase acuta del Covid”, proseguono da Washington, “e riflette il significativo rallentamento delle maggiori economie”. Quanto alla guerra in Ucraina, sta avendo "severe ripercussioni economiche in Europa con più alti prezzi dell'energia, una più debole fiducia dei consumatori e un rallentamento dell'attività manifatturiera". Tuttavia, precisa il Fondo, a limitare i progressi economici è anche – e ancora – il Covid.

Italia, Fmi: “Pil a + 3,2% nel 2022, ma -0,2% nel 2023”

La crescita dell’Italia è vista in rialzo. Dopo il +6,6% del 2021, il Pil è atteso salire nel 2022 del 3,2%, ovvero 0,2 punti percentuali in più rispetto alle stime di luglio (+0,9 punti su aprile). Per il 2023 invece il Fondo taglia le sue previsioni di 0,9 punti percentuali (-1,9 punti su aprile), stimando una contrazione dell'economia dello 0,2%. Nel 2022 l'Italia cresce così più della Germania (+1,5%) e della Francia (+2,5%). Nel nostro Paese la ripresa dei servizi turistici e della produzione industriale nella prima metà del 2022 ha contribuito a previsioni di crescita del 3,2% che è attesa "rallentare fortemente" nel 2023. Il debito pubblico italiano è atteso calare dal 150,9% del Pil nel 2021 al 147,2% nel 2022 e al 147,1% del 2023. Per il 2027 il Fmi stima un debito al 142,5%. Atteso in calo anche il deficit: scenderà al 5,4. E il lavoro? Il tasso di disoccupazione in Italia calerà all'8,8% nel 2022 dal 9,5% del 2021. Lo prevede il Fmi stimando una disoccupazione in aumento il prossimo anno al 9,4%.

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Francia, Germania e zona euro

Rallenta la crescita tedesca e francese nel 2023. Il Fmi stima che il Pil della Germania si contrarrà il prossimo anno dello 0,3% (-1,1 punti percentuali rispetto alle previsioni di luglio) dopo aver segnato un +1,5% nel 2022 (+0,3 punti). La Francia invece è attesa crescere del 2,5% quest'anno (+0,2 punti) e dello 0,7% il prossimo (-0,3). Frenano anche la Spagna e la Gran Bretagna. L'economia britannica crescerà dello 0,3% nel 2023 (-0,2 punti) e quella spagnola dell'1,2% (-0,8). In generale, nelle previsioni del Fondo l’area Euro cresce più degli Stati Uniti nel 2022, ma poi frena in modo più deciso il prossimo anno. Viene stimato un Pil dell'area euro in crescita del 3,1% nel 2022, ovvero 0,5 punti percentuali in più su luglio, mentre la crescita americana si fermerà all'1,6% (-0,7 punti). Nel 2023 la situazione si inverte: il Pil a stelle e strisce crescerà dell'1,0% (invariato rispetto a luglio), mentre l’area euro segnerà un +0,5% (-0,7 punti).

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Cina a rilento 

La Cina rallenta. Dopo il +8,1% del 2021, il Pil del Paese è atteso crescere quest'anno del 3,2% e il prossimo del 4,4%, rispettivamente 0,1 e 0,2 punti percentuali meno delle stime di luglio (-1,2 e -0,7 punti su aprile). Il Fmi rivede poi al rialzo le stime sulla Russia, la cui economia si contrae meno delle attese nonostante il -21,8% del secondo trimestre. Il Pil russo è infatti atteso calare del 3,4% nel 2022 e del 2,3% nel 2023, in miglioramento rispetto al -6% e al -3,5% stimato in precedenza. 

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