Amazon, raggiunto l'accordo: 100 milioni di euro al Fisco italiano

Economia

Il colosso dell'e-commerce pagherà la somma per chiudere le controversie sui pagamenti di imposte degli anni dal 2011 al 2015. Agenzia Entrate: riprende percorso per "accordi preventivi per la corretta tassazione in Italia delle attività riferibili al nostro Paese"

Saranno 100 i milioni che Amazon pagherà al Fisco italiano per chiudere le controversie sui pagamenti di imposte del periodo che va dal 2011 al 2015. L'accertamento, con adesione dell'Agenzia delle Entrate, è stato firmato per risolvere le potenziali controversie sulle indagini fiscali, condotte dalla Guardia di finanza e coordinate dalla procura delle Repubblica di Milano, proprio sui pagamenti di quei quattro anni. Gli importi si riferiscono sia ad Amazon Eu Sarl che ad Amazon Italia Services srl. 

Agenzia Entrate: "Accordi preventivi per corretta tassazione in Italia"

Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che con il colosso dell’e-commerce riprenderà "il percorso, a suo tempo sospeso a seguito dei controlli attivati, finalizzato alla stipula di accordi preventivi per la corretta tassazione in Italia in futuro delle attività riferibili al nostro Paese". L'Agenzia ha fatto anche sapere, con una nota, che "conferma il suo impegno nel perseguire una politica di controllo fiscale attenta alle operazioni in Italia delle multinazionali del web". 

Amazon: "Accordo su questioni del passato"

Amazon, a sua volta, ha confermato di aver "raggiunto un accordo con l'Agenzia delle Entrate su questioni del passato". E ha precisato: "A maggio 2015, per garantire di avere in futuro la migliore struttura per servire i nostri clienti, abbiamo costituito la succursale italiana di Amazon EU Sarl che registra tutti i ricavi, le spese, i profitti e le imposte dovute in Italia per le vendite al dettaglio". ''Rimaniamo focalizzati ad offrire una grande esperienza di acquisto ai nostri clienti in Italia”, ha poi ribadito Amazon, "dove abbiamo investito oltre 800 milioni di euro dal 2010 e creato oltre 3mila posti di lavoro".

Unione Nazionale Consumatori: "Ottima notizia"

La notizia dell’accordo è stata definita come "ottima" da Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Dona però ricorda che "rispetto al fatturato resta un importo certo limitato", ma ribadisce che comunque questo "resta un passo avanti verso la web tax". "Dopo Facebook è la volta di Amazon. Ora anche gli altri colossi di internet dovrebbero adeguarsi al giusto principio che le tasse vanno pagate dove i profitti vengono realizzati ed i servizi venduti", conclude Dona.

Fisco e società che fanno affari sul web: da Facebook a Google

Intanto, sono in programma per il 16 dicembre le correzioni alla Web Tax previste dalla manovra, come ha annunciato il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia. Inoltre, sempre a proposito del rapporto tra Fisco e società che fanno affari sul web, il 12 dicembre Facebook ha annunciato il suo cambio di orientamento con la tassazione in Italia dei contratti pubblicitari 'locali'. Da ricordare anche che l’accordo con Amazon è il secondo raggiunto dall'Agenzia delle Entrate con le multinazionali del Web: a maggio, infatti, Google aveva chiuso il contenzioso staccando un assegno da 306 milioni di euro.

Amazon e le tasse pagate in Lussemburgo

Per Amazon, comunque, rimane aperto il capitolo delle tasse pagate in Lussemburgo, Paese al quale l'Unione europea ha chiesto di recuperare 250 milioni di euro di minor tassazione realizzata attraverso un accordo al ribasso di ''tax ruling''. Il piccolo Paese europeo contesta però questa lettura e ha presentato appello alla Corte di Giustizia europea per ribattere alle accuse di Bruxelles sul trattamento di favore riservato alla multinazionale dell'e-commerce.

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